Lunedì, 01 Novembre 2021 12:58

Adsu, scontro sul Centro polifunzionale 'Canada'. Morgante: "Si riapre a breve". Cecala: "Continue giravolte, manca ancora certificazione di agibilità"

di 

Lo scorso 29 ottobre, l'associazione studentesca 'Eolo' ha pubblicato un post su Istagram: "dopo le nostre richieste di questi giorni all’Adsu per sollecitare la riapertura del Centro polifunzionale 'Canada' di Coppito abbiamo incontrato la presidente Eliana Morgante e il vice presidente Antonio Pensa, per un sopralluogo operativo: a brevissimo si apre", si legge nel post.

L’edificio, chiuso ormai da oltre un anno, "verrà presto riaperto grazie all’iniziativa della presidenza, della vice presidenza, dell’assessore comunale Daniele Ferella e dei tecnici del Comune dell’Aquila che hanno lavorato alla procedura - ha sottolineato l'associazione - raccogliendo da subito le nostre sollecitazioni nonostante le resistenze di alcuni componenti del Cda di Adsu (compreso chi dovrebbe rappresentare e perseguire gli interessi degli studenti) che, con il loro atteggiamento continuamente ostinato e contrario, avrebbero compromesso la riapertura della struttura".

Parole che stanno creando parecchi malumori.

Sara Cecala, componente del Cda di Adsu, parla di "narrazione del tutto falsata".

Come noto il centro, in gestione all’Adsu, è di proprietà dell’Ente comunale; dai controlli effettuati a inizio 2021, la struttura è risultata carente della certificazione di agibilità definitiva per cui il direttore, con nota 603 del 26 marzo 2021 trasmessa al Sindaco e al settore Patrimonio del Comune, ha provveduto a sollecitare l’amministrazione per la pronta soluzione della criticità. Risposte non sono arrivate. "All’inaccettabile silenzio del Comune - sottolinea Cecala - si è tentato di porre rimedio con l’incontro del 6 giugno 2021, partecipato dei dirigenti comunali Evangelisti e Bellucci, ma rimasto, anch’esso, infruttuoso. Alla data odierna, a distanza di oltre sei mesi, il Comune non ha ritenuto di doversi attivare per produrre la documentazione necessaria alla riapertura del Polifunzionale. Potrebbe pertanto apparire 'azzardato' indirizzare un ringraziamento preventivo e ancora e solamente 'sulla fiducia' nei confronti dei referenti comunali (assessore e tecnici) sinora rimasti inoperosi".

Cecala sostiene, d'altra parte, di aver sollecitato continuamente Morgante per la riapertura del 'Canada': "durante il Consiglio del 14 settembre 2021 - svela - la presidente, però, anziché notiziarci della fine della 'querelle sull’agibilità' e della riapertura dell’immobile, ha presentato la sua proposta di deliberazione, a firma congiunta col direttore, di mantenere chiuso il Centro polifunzionale, sulla scorta di presunti lavori che avrebbero dovuto interessare gli ingressi delle porte laterali per impedire il passaggio ai fruitori dello stabile. A nulla sono valse le proposte presentate assieme ai consiglieri Paoletti e Passacantando per velocizzare le procedure puntando alla celere riapertura del 'Canada' (in quella sede si chiedeva altresì di diffidare il Comune e di procedere con l’eventuale surroga in caso di reiterata inerzia), tantomeno le perplessità circa la tempistica dei lavori hanno portato la discussione verso una soluzione positiva. E’ passata, pertanto, la linea votata e sostenuta della presidente Morgante e del suo vice Pensa di mantenere la chiusura del 'Canada' per un tempo indefinito".

Non è ancora tutto.

"La presidente, che dall’insediamento ci ha abituati alle sue mirabolanti giravolte, durante l’ultimo Cda del 28 ottobre ci ha inopinatamente comunicato, in contrasto con l'appena menzionata delibera, il superamento dell’urgenza dei lavori e la riapertura dell’edificio, data l’imminente concessione della certificazione dell’agibilità".

Una certificazione che non è ancora pervenuta.

Cecala torna a ribadire, quindi, "l’inadeguatezza della Morgante a rivestire il ruolo cui è stata nominata, la sua incapacità a trovare soluzioni e ancor prima ad assumersi le proprie responsabilità che, viceversa, tenta (invano!) di scaricare sui suoi consiglieri, unici promotori senza infingimenti della riapertura di tutte le strutture aziendali. Vero è che, a distanza di quasi due anni dalla nomina, la presidente non ha ancora chiaro l’indirizzo politico cui ispirarsi, visti i suoi repentini, reiterati e incomprensibili cambi di rotta su qualsivoglia azione da intraprendere. Troppo spesso è una bandierina al vento che tenta di resistere alle raffiche del momento - al tempo della Campomizzi sono stati i Sindacati, il Rettore e alcuni esponenti regionali a indurla a più miti consigli, ora è l’associazione 'Eolo' - sfoderando il colpo di teatro, improvvisandosi o pronta solutrice o rinnegando le decisione appena assunte".

Dunque, la richiesta: "Morgante chiarisca i suoi reali intendimenti sul 'Canada' alla luce della delibera del 14 settembre scorso, aggiornando al più presto il suo Consiglio sull’effettiva tempistica per ottenere la certificazione di agibilità da parte del Comune".

A stretto giro la risposta, durissima, della presidente dell'Adsu: "Spiace dover replicare pubblicamente per l’ennesima volta alla consigliera Cecala, e dover constatare che impiega tutto il suo tempo ad inveire contro il Cda dell’Adsu, piuttosto che a collaborare per la soluzione dei numerosi problemi ereditati. L’ultima possibilità, purtroppo sprecata, le è stata offerta alla riunione dello scorso 28 ottobre quando, chiamata a decidere per la riapertura del Centro polivalente 'Canada', ha espresso voto contrario. Dunque, mi chiedo a cosa possano portare certe esternazioni se non ad indebolire l’immagine di un ente regionale chiamato ad assumersi responsabilità in una materia delicatissima come il diritto allo studio universitario".

In una riunione avuta con gli stakeholders nel marzo scorso - prosegue Morgante - "ho garantito la riapertura delle strutture e si sta lavorando tenacemente per superare le difficoltà legate alla sicurezza degli stabilì. Il 'Canada', dopo la scongiurata chiusura della Campomizzi, è il secondo importante risultato: un’opportunità che la Cecala non ha saputo cogliere. Credo sia il caso di smetterla con queste esternazioni ogni volta che si raggiunge un obiettivo. Come Presidente, confermo la riapertura in tempi brevissimi, e sarei stata felicissima di una decisione unanime da parte del Cda. Ma, visto che così non è stato, ringrazio il vice presidente Antonio Pensa, l’unico a sostenere la scelta giusta".

Mica è finita qui.

Cecala ha inviato alla stampa, "a testimonianza della falsità della dichiarazione contenuta nella replica delle presidente Morgante, con riserva di tutelare la mia immagine nelle sedi deputate", la convocazione del Cda Adsu del 28 ottobre 2021 scorso [puoi leggerlo qui], "dalla quale si evince che la 'questione Canada' non fosse all’ordine del giorno: come avrei potuto votarla? Appare in ogni caso inquietante che la presidente non sia consapevole che l’Adsu agisca solo attraverso le delibere del suo organo di amministrazione".

Ultima modifica il Martedì, 02 Novembre 2021 15:09

Articoli correlati (da tag)

Chiudi