Si terrà domani, lunedì 8 novembre, lo sciopero nazionale dei lavoratori e delle lavoratrici del comparto di igiene ambientale che coinvolgerà tutte le aziende pubbliche e private del settore.
Il 28 settembre scorso si sono interrotte le trattative per il rinnovo dei CCNL; la decisione è scaturita dalla "profonda insoddisfazione per l’andamento del negoziato, sia nel merito che per i tempi che lo stesso sta avendo" hanno tenuto a sottolineare i sindacati FP CGIL, FIT CISL, UIL Trasporti e FIADEL. "Negli ultimi mesi abbiamo tenacemente provato a sviluppare – anche nel dettaglio – i temi della piattaforma sindacale e i bisogni dei lavoratori affinché si potesse sottoscrivere un rinnovo contrattuale di prospettiva, più coerente con l’indispensabile sviluppo industriale delle aziende, ma soprattutto come necessario strumento rinnovato nelle regole e nelle tutele per lavoratrici e lavoratori. Le associazioni datoriali sia pubbliche che private, nonostante il senso di responsabilità mostrato dai lavoratori del comparto durante tutta la fase pandemica, in questi mesi hanno solo mantenuto degli atteggiamenti spesso ondivaghi e con pregiudiziali varie, che hanno poco a che vedere con il rinnovo del CCNL, se non nella logica di abbattimento del costo del lavoro".
Evidentemente, si ha anche la necessità di perdere tempo e di condurre delle battaglie ideologiche senza considerare i reali bisogni delle imprese e dei lavoratori.
Lo sciopero nazionale sarà per l’intera giornata e riguarderà tutti i turni di lavoro con inizio nella medesima giornata.
La rottura delle trattative, oltre al grave ritardo di 27 mesi di mancato rinnovo, si è consumata – hanno tenuto a ribadire le organizzazioni sindacali – "sulle mancate risposte alle istanze presentate dal Sindacato e su proposte datoriali ritenute inaccettabili:
- flessibilità estrema nell’organizzazione del lavoro attraverso il sistema degli orari;
- ridimensionamento del sistema delle relazioni industriali per privare i lavoratori della rappresentanza e della partecipazione all’interno dell’azienda;
- precarizzazione dei rapporti di lavoro soprattutto per lavoratori part/time;
- eliminazione totale del limite massimo dei lavoratori part/time presenti in azienda;
- parte economica esclusivamente legata agli indici inflattivi e alle dinamiche del corrispettivo economico del committente all’azienda;
- mancato riconoscimento delle professionalità dei lavoratori addetti agli impianti".
"Lavoratrici e lavoratori non meritano un atteggiamento di chiusura e poco sensibile da parte delle associazioni datoriali pubbliche e private, senza neanche considerare l'abnegazione e lo spirito di sacrificio dimostrato specie nel periodo di emergenza pandemia" l'affondo di Paola Puglielli, segretaria generale FP CGIL Abruzzo Molise. "Durante l'ultima trattativa sono state chieste maggiori garanzie contrattuali e tutele collettive che rispondessero seriamente ai fabbisogni e alle esigenze reali di tutti i territori. Le rappresentanze sindacali hanno rivendicato, e continueranno a farlo nelle successive azioni di lotta che saranno intraprese, un CCNL unico e di filiera attraverso l’allargamento del campo di applicazione verso gli impianti di riciclo, un rafforzamento delle relazioni industriali con un sistema maggiormente partecipativo dei lavoratori, l'evoluzione delle condizioni di lavoro per tutelare la salute degli operatori, lo sviluppo delle norme sul mercato di lavoro e dei processi di formazione continua, un miglioramento armonico della classificazione del personale, il perfezionamento degli articoli contrattuali relativi ai lavoratori degli impianti, l'esigibilità contrattuale della clausola sociale ed infine un accordo economico che non tenga conto solo delle percentuali inflattive e che sviluppi maggiormente il welfare contrattuale e le varie indennità".
Per questo, i sindacati manifesteranno anche in Abruzzo - a Pescara, dalle 10 alle 12 in Piazza Italia - e in Molise - a Campobasso, dalle 11.30 alle 13.30 in piazza Prefettura - "al fine di lanciare il nostro grido di allarme, sensibilizzando autorità politiche ed istituzionali affinché vi siano risposte all'altezza delle nostre rivendicazioni e secondo l'obiettivo di giuste tutele per il lavoro ambientale che è un servizio essenziale che versa inevitabilmente condizioni critiche. Saranno comunque garantiti i servizi minimi - assicura Puglielli - per limitare i disagi alla comunità locale: non arretreremo, però, nella nostra battaglia".