Il Centro polifunzionale donato dal Canada dopo il terremoto e gestito dall’Adsu torna pienamente fruibile. La struttura, chiusa da marzo 2020, sarà riaperta al pubblico il prossimo 9 dicembre.
L’intervento si attendeva da tempo: nonostante l’allentamento delle restrizioni l’edificio rimase chiuso per via della mancanza del certificato di agibilità definitiva che il Comune (dal 2010, quando la struttura fu ultimata), non aveva mai consegnato all’azienda per il diritto allo studio dal 2010, anno in cui la struttura fu ultimata (qui l’approfondimento).
Finalmente dopo un anno e mezzo, tornano accessibili l’aula studio (solo su prenotazione), il bar e la palestra che a differenza di quanto accadeva prima della pandemia, sarà utilizzabile soltanto dagli studenti Univaq e dalle associazioni sportive che manifesteranno interesse.
A dare l’annuncio in conferenza stampa, il vice presidente vicario del Consiglio regionale Roberto Santangelo, l’assessore del Comune dell’Aquila Daniele Ferella, il vice presidente Adsu Antonio Pensa e la presidente Eliana Morgante, che ha inteso smorzare le polemiche nate in seno al Cda Adsu sui ritardi nella riapertura della struttura.
“Sulla questione dell’agibilità non abbiamo avuto difficoltà di nessun tipo. Il nostro obiettivo era quello di permettere a studenti e lavoratori l’utilizzo della struttura in piena sicurezza. Ci è voluto tempo ma finalmente siamo riusciti a raggiungere l’importante risultato”, le parole della presidente Morgante che ha anche annunciato la riapertura, a gennaio, della mensa della facoltà di ingegneria di Roio, oggetto di lavori di manutenzione straordinaria che saranno ultimati dopo le vacanze di Natale.
Resta aperta la vicenda dell’ex caserma Campomizzi, che attualmente ospita la residenza universitaria, gli uffici Adsu e l’unica mensa aperta tutti i giorni. In virtù di un accordo tra Regione Abruzzo, Ministero della Difesa, Provveditorato OO. PP. Lazio, Abruzzo e Sardegna e il Comune dell’Aquila, l’Adsu dovrà restituire, entro febbraio 2023, le strutture dell’ex caserma concesse in uso dai soggetti stessi all’Azienda a seguito del sisma del 2009.
“Grazie al lavoro dell’amministrazione comunale e in particolare dell’assessore Daniele Ferella, siamo riusciti a portare a compimento la procedura finalizzata all’acquisizione dell’agibilità della struttura e a scongiurarne la chiusura. Continuiamo a lavorare alla ricostruzione delle strutture distrutte dal sisma del 2009, tra tutte la Casa dello Studente. A tal riguardo il prossimo 16 dicembre incontreremo i tecnici comunali per perfezionare la permuta che ha per oggetto l’immobile che ospitava la scuola Carducci, dove sorgerà la nuova residenza universitaria. Nel frattempo abbiamo già pubblicato due avvisi pubblici finalizzati a individuare strutture provvisorie che, a partire dal 2023 quando lasceremo la Campomizi, ospiteranno gli uffici dell’Azienda e gli studenti in attesa della ricostruzione delle sedi definitive”.
La conferenza stampa è stata l’occasione per tracciare un bilancio sull’attività svolta dall’azienda nel 2021. “Sono state erogate tutte le borse di studio riferite al 2020/21 per un totale di 5 milioni e 340 mila euro - ha affermato la presidente Adsu - Inoltre abbiamo provveduto al rimborso Covid (per un totale di 140mila euro) dei canoni di locazione pagati dal 1° febbraio 2020 al 31 luglio 2020 da studenti fuori sede. Abbiamo dunque soddisfatto tutte le richieste degli studenti. Stiamo lavorando - ha assicurato Morgante - all’erogazione delle borse di studio 2021/22 in favore dei 1305 studenti risultati idonei”.