La Asl di Pescara ha sospeso, per 48 ore, l'attività di accettazione in pronto soccorso di pazienti con patologie mediche che saranno indirizzati verso altri presidi; verranno assicurate, comunque, le accettazioni per le patologie tempo dipendenti o di pertinenza degli altri dipartimenti.
Effetto dell'aumento dei contagi da covid-19.
L'allarme è scattato ieri, quando a metà mattina erano già trenta i pazienti con richiesta di ricovero arrivati all'ospedale di Pescara. A quel punto, l'unità di crisi - riunita d'emergenza - ha preso la decisione più drastica per evitare, da un lato, il rischio di contagi nel presidio ospedaliero e, dall'altro, l'arrivo di pazienti anziani cronici che, soprattutto durante i periodi di festa, vengono portati in ospedale.
La Asl si è appellata ai cittadini "affinché ricorrano al Pronto Soccorso nei casi veramente indispensabili".
Durissima la reazione dei consiglieri regionali dem Silvio Paolucci e Antonio Blasioli: "A memoria, non ricordiamo sia mai capitata una situazione del genere nel più grande ospedale della nostra Regione. Riteniamo gravissima la decisione presa ieri dai vertici della Asl di Pescara: non crediamo che questo 'afflusso incredibile' fosse davvero imprevedibile. Il Pronto Soccorso, infatti, era già in sofferenza in epoca pre-covid; poi, con lo scoppio della pandemia, i numeri di accesso sono notevolmente aumentati e questo ha causato una saturazione totale dei reparti e, di conseguenza, il collasso del pronto soccorso. E' anche vero, però, che la nostra sanità ha potuto contare su fondi e assunzioni come non mai, a detta dello stesso assessore Nicoletta Verì".
Questa situazione, che rappresenta un attacco al diritto alla salute, rischia, inoltre, di peggiorare ulteriormente, l'affondo di Paolucci e Blasioli: "Siamo solo agli inizi della stagione invernale, caratterizzata anche dai virus influenzali che costringono molti cittadini a chiedere aiuto agli operatori sanitari; dunque, il quadro non potrà che aggravarsi nelle prossime settimane. Ma non è tutto. Già il 29 novembre scorso avevamo segnalato ai vertici della Asl l’assurda sospensione del Servizio di Continuità Assistenziale (ex Guardia Medica) per mancanza di sanificazione, che ha inevitabilmente trasferito l’utenza presso il pronto soccorso. Oggi ci si appella ai cittadini a recarsi all’ospedale 'nei casi veramente indispensabili', ma la carenza strutturale e umana della rete di soccorso territoriale non consente ai pazienti alternative valide al pronto soccorso. Quindi ci appelliamo ai vertici della Asl e alla Regione affinché provvedano immediatamente a risolvere il problema, a permettere i ricoveri e a lavorare su una programmazione regionale che eviti disfatte come questa, mai verificatesi in Abruzzo e soprattutto nel momento in cui Marsilio e Verì vantano di aver investito 47 mln per le assunzioni di personale nella sanità".