Le dimissioni del Commissario Gentile, le mancate risposte del Ministero dei Trasporti agli amministratori locali, l'incapacità delle parti di trovare un accordo su un Piano Economico Finanziario sostenibile ambientalmente, che metta finalmente in sicurezza le due arterie che collegano Lazio e Abruzzo ponendo fine, una volta per tutte, alla triste telenovela sul rischio aumento pedaggi.
Una storia che da troppi anni ormai caratterizza il mese di dicembre, lasciando le imprese del trasporto nell’incertezza sui costi da sostenere per svolgere il proprio lavoro.
Sono le principali emergenze all'ordine del giorno del mondo dell'autotrasporto, almeno per quel che riguarda i collegamenti con la Capitale: emergenze sulle quali la categoria è pronta ora a mobilitarsi. "Chiediamo risposte rapide, non vorremmo che alla fine a pagare il conto siano le imprese di autotrasporto e con loro tutti quelli che viaggiano lungo A24 e A25" dice la presidente di CNA-Fita Abruzzo, Luciana Ferrone, secondo cui "la situazione delle arterie gestite da Strada dei Parchi sta diventando giorno dopo giorno sempre più grave, tra obbligatorie riduzioni di velocità, deviazioni o scambi di carreggiate continui, con l'aggiunta che alle prime nevicate si chiude l'accesso ai mezzi pesanti costringendo gli autisti a interminabili attese in prossimità dei caselli, come accaduto lo scorso sabato".
Un quadro, questo, cui torna ad aggiungersi come da tradizione la vicenda degli aumenti dei pedaggi, che ora il Governo potrebbe limitarsi a 'congelare' fino ad aprile. "Perché - fa eco alla Ferrone il responsabile regionale di Cna-Fita Abruzzo, William Facchinetti - l’approvazione del nuovo PEF, dopo diversi ministri, sottosegretari e commissari straordinari che si sono succeduti ai tavoli delle trattative con il concessionario, non sembra essere ancora prossima. Lungi da noi intervenire nel merito di una trattativa che percepiamo essere delicata – aggiunge la presidente degli autotrasportatori associati alla CNA – ma non possiamo continuare ad operare tra l’incudine rappresentata dai problemi della sicurezza di persone e dei mezzi, e il martello di un aumento delle tariffe dei pedaggi ben superiore al 30%: e non sarà la proroga di qualche mese a cambiare la sostanza delle cose, se non si pone mano ai nodi strutturali della vicenda. Ed è per questo che rivolgiamo un appello a tutti i soggetti coinvolti, affinché con senso di responsabilità, con efficienza e trasparenza agiscano velocemente per risolverli".