Giovedì, 20 Gennaio 2022 11:42

Inca Cgil: "Covid è infortunio sul lavoro"

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La diffusione del COVID in Provincia dell’Aquila ha raggiunto livelli di assoluta gravità.

"Negli ambienti di lavoro - denuncia Dario Angelucci, direttore Inca Cgil L'Aquila - si respira una grandissima preoccupazione tra i lavoratori e le lavoratrici e ogni giorno si registrano nuovi contagi, che nella maggior parte dei casi non vengono neanche denunciati come infortunio e trattati come semplice malattia. Facciamo fatica a gestire le paure e la preoccupazione dei nostri associati, perché quando emerge un positivo sul proprio posto di lavoro si verificano diverse criticità. Avviene troppo spesso infatti che il COVID venga definito come malattia e non come infortunio".

Stabilire se il virus sia stato contratto in occasione di lavoro, a casa o in altri luoghi non rientra nei doveri del medico certificatore e tanto meno del datore di lavoro. Pertanto, "riteniamo che debba essere aperto un infortunio ogni volta che ci sia una presunzione di contagio sul posto di lavoro" chiarisce Angelucci.

"Abbiamo notizia di focolai rispetto ai quali si tende a negare la possibilità che il contagio sia avvenuto sul posto di lavoro, per via di interpretazioni parziali e soggettive tutte da dimostrare. I lavoratori sono disorientati e sotto pressione perché temono di subire delle conseguenze dopo la denuncia di infortunio. Soprattutto i lavoratori a termine si sentono in difficoltà e preferiscono accontentarsi della malattia. Noi insistiamo invece sull’importanza della denuncia d’infortunio poiché trattandosi di un virus per lo più sconosciuto, non è dato sapere l’effetto che lo stesso potrebbe avere sull’organismo nel medio lungo termine".

Un COVID trattato come malattia comune potrebbe lasciare il lavoratore privo di tutte quelle tutele garantite da INAIL. "I nostri uffici sono a disposizione dei lavoratori, che abbiano avanzare la denuncia di infortunio sul lavoro. Siamo stati sempre in prima linea nella tutela dei nostri assistiti e non ci siamo mai tirati indietro. Ora vogliamo continuare a farlo, con grande convinzione, dalla parte dei più deboli".

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