Giovedì, 20 Gennaio 2022 12:17

Dakar, i Totani premiati in Regione: "Pronti a ripetere l'esperienza nel 2023"

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“Prima di partire lo consideri un sogno, quando sei lì dici ‘chi me lo ha fatto fare!’, quando finisce credi di essere sulla luna e quando torni già ti manca e non vedi l’ora di tornare”.

Tito Totani, insieme al fratello Silvio, si dice pronto a tornare alla Dakar nel 2023, dopo lo straordinario successo dell’edizione che si è conclusa il 14 gennaio scorso in Arabia Saudita, che li ha visti primi tra gli equipaggi italiani e primi tra le auto a ponti rigidi, 60esimi nella classifica generale.

I due, abruzzesi dell’Aquila, hanno raccontato l’esperienza stamattina in una conferenza stampa a Palazzo Silone, sede della Giunta regionale d’Abruzzo, nel corso della quale l’assessore allo Sport Guido Liris gli ha consegnato due trofei per l’impresa portata a termine.

A Liris e al sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, Tito e Silvio hanno dal canto loro consegnato due maglie indossate durante la gara, circa 8mila chilometri in 12 tappe tra il deserto arabico. “Sono passati dieci anni dalla volta precedente ma abbiamo vissuto altrettante emozioni”, ha detto Silvio, “stavolta le cose sono state più complicate ma la costanza e la pazienza ci hanno consentito di portare a casa un ottimo risultato”.

“Abbiamo portato l’Abruzzo nel mondo, grazie allo stemma bianco, verde e blu sulla carrozzeria della vettura”, le parole di Liris. “Tanti abruzzesi e tanti aquilani hanno seguito giorno per giorno un’avventura straordinaria che ha fatto stare con il fiato sospeso un’intera comunità. L’impegno della Regione è per ora solo sulla carta”, ha poi chiarito l’assessore, “il bilancio di previsione è stato votato il 30 dicembre, pertanto solo dopo la promulgazione della legge l’impegno di spesa sarà previsto nell’annualità in corso, considerando che la manifestazione si è svolta nel 2022”.

“La Dakar è una delle ultime immagini romantiche rimaste dell’epopea dello sport, come le maratone in cui i podisti arrivavano piegati in due dalla fatica o le tappe dolomitiche che si vedevano una volta coi ciclisti stremati all’arrivo”, ha aggiunto il sindaco Biondi, “per quanto ci serva un po’ di lucida follia per affrontare una prova del genere, partecipare alla Dakar non è un colpo di testa. Serve molta strategia, tanto coraggio e tantissima disciplina”.

La Dakar è uno dei rally di automobilismo e motociclismo più famosi al mondo, che prevedeva fino al 2007 la tappa finale nella capitale del Senegal, nell'Africa occidentale. È nota anche come "Parigi-Dakar" perché nelle prime edizioni il percorso iniziava appunto dalla capitale francese per terminare in quella del Senegal. In seguito, mentre l'arrivo si è mantenuto quasi sempre a Dakar, la sede di partenza ha subito diversi spostamenti dal 1995. Alla gara partecipano autovetture, motociclette, autocarri, quad e Side by Side. I mezzi che intraprendono questa durissima gara sono dotati di Gps e si vedono rinforzare le proprie parti meccaniche per sopportare il gran caldo e le sollecitazioni. È la terza volta che l'Arabia Saudita ha ospitato l'evento internazionale, con il supporto della Saudi Automobile and Motorcycle Federation.

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