Domenica, 23 Gennaio 2022 21:10

Cinque anni fa la tragedia di Monte Cefalone: è il giorno del ricordo

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Cinque anni di dolore, cinque anni dal 24 gennaio 2017: quel giorno, l’elisoccorso del 118 precipitò nei pressi del Monte Cefalone, non lontano dalla piana di Campo Felice (L'Aquila). Nella tragedia morirono Valter Bucci, medico del 118; Davide De Carolis, tecnico del Soccorso alpino; Giuseppe Serpetti, infermiere del 118; Mario Matrella, verricellista; Gianmarco Zavoli, pilota; Ettore Palanca, romano, soccorso dopo una frattura.

Si consumava così un nuovo dramma in Abruzzo, in una giornata nebbiosa, a pochi giorni dalla valanga che aveva investito l'Hotel Rigopiano di Farindola, provocando 29 vittime.

Valter Bucci, 57 anni, medico cardiologo, originario di Rocca di Cambio (L’Aquila), lasciò la moglie e due figlie. Nei giorni precedenti alla tragedia aveva fatto turni nei soccorsi a Rigopiano. Da quanto si apprese, non avrebbe dovuto essere in servizio quel 24 gennaio, avendo già svolto un turno di quasi due giorni. Specializzato in emergenza sanitaria, era in servizio al 118 dell'Aquila. Era molto conosciuto in Alto Sangro dove aveva prestato servizio, sempre nel 118, a Castel di Sangro e Pescasseroli (L'Aquila).

Davide De Carolis, 40 anni, di Teramo, era invece componente del Soccorso alpino e consigliere comunale di Santo Stefano di Sessanio (L'Aquila); ha lasciato moglie e una bambina. Si era trasferito nella località dell'aquilano perché amante della montagna, come professione gestiva rifugi montani. Bloccato per due giorni a Santo Stefano dalla neve, appena potuto ha contribuito ai soccorsi a Farindola. Ed era stato il prima linea anche nel terremoto di Amatrice.

Mario Matrella, 42 anni, di Foggia, tecnico di volo, esperto del verricello, viveva a Putignano (Bari) con moglie e quattro figli. Dipendente della Inaer Aviation spa, ma con un passato da tecnico dell'Alidaunia, faceva parte anche del soccorso alpino stazione 'Gargano'.

Giuseppe Serpetti, 59 anni, di Arischia (L'Aquila), ha lasciato la moglie e due figli, all'epoca di 7 e 3 anni; infermiere dell'ospedale San Salvatore dell'Aquila in servizio presso il 118, spesso era di turno sull'elicottero. Amici e parenti lo chiamavano "Zio Peppone" per la sua bontà d'animo e per la sua disponibilità verso gli altri; viene ricordato come un padre esemplare.

Gianmarco Zavoli, 46 anni, di San Giuliano a Mare (Rimini), dove viveva, pilotava l'Agusta Aw139. Era un appassionato ciclista, iscritto alla Cicli Matteoni. Nel tempo libero dal lavoro era solito partecipare a escursioni su strada con il team amatoriale.

Ettore Palanca, 50 anni, di Roma, è lo sciatore che si era fatto male procurandosi la frattura di tibia e perone. La moglie, Roberta Rossi, seppe della morte del marito mentre era a lavoro al Rome Cavalieri.

La strage di monte Cefalone è una ferita che non potrà rimarginarsi, una delle tante della città dell’Aquila che, oggi più che mai, deve ricordarci quanto sia importante il ruolo dei sanitari e dei tecnici che lavorano, spesso nell’ombra, giorno e notte nella “filiera dell’emergenza urgenza”.

Il Covid continua ad esserne triste testimonianza.

Stamane era in programma, presso il dipartimento MESVA dell’Università dell’Aquila, una giornata di formazione sulla montagna organizzata dall'Accademia medica Salvatore Tommasi onlus, con la partecipazione di autorevoli relatori, che è stata rimandata causa recrudescenza dei contagi da Covid.

È stata comunque organizzata, a cura del personale del 118 dell’Ospedale San Salvatore, presso la chiesa di Coppito, alle ore 11:00, una messa in ricordo delle vittime. La messa sarà presieduta da Mons. Antonio D’Angelo, Vescovo ausiliario. Concelebreranno Don Giuseppe e Padre Luciano. Essa sarà animata dal coro del Club Alpino Italiano, diretto dal Maestro Giulio Gianfelice.

Tutti gli amici di Walter, Peppe e degli altri componenti dell’equipaggio sono invitati a partecipare, per non dimenticare.

Ultima modifica il Lunedì, 24 Gennaio 2022 10:09

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