Si sono svolte nei giorni scorsi le assemblee dei lavoratori dei cup delle asl abruzzesi.
Da tempo ormai i dipendenti della RTI aggiudicataria dell'appalto regionale denunciano tramite le rappresentanze sindacali che l'esternalizzazione del servizio, avvenuta già nel 2015, ha portato vantaggi economici solo alle aziende private aggiudicatarie. Le condizioni economiche dei lavoratori sono peggiorate in quanto la RTI ha applicato il CCNL del multiservizi e, per una percentuale più bassa, il CCNL delle cooperative sociali, ritenuti inadeguati rispetto alle mansioni e alle responsabilità degli addetti al servizio, soprattutto a livello salariale.
Le OO.SS. denunciano inoltre che l'art. 33 del CCNL Multiservizi non viene applicato dalla RTI: sull'appalto sono presenti quasi esclusivamente contratti part-time involontari e le richieste di aumento di ore contrattuali, che porterebbero un miglioramento delle condizioni retributive e contributive, non vengono evase dall'azienda.
Dietro i contratti a tempo indeterminato si nasconde una realtà lavorativa precaria legata alle decisioni organizzative e politiche delle varie ASL sulla programmazione degli appalti e le procedure di gara.
Attualmente, il contratto d'appalto è in proroga e non si conosce il piano organizzativo regionale in merito alla gestione del servizio. Un efficientamento del servizio CUP, attraverso un'adeguata programmazione dello stesso e il miglioramento delle condizioni lavorative dei lavoratori, porterebbe vantaggi sia agli addetti che ai fruitori, con effetti positivi anche sull’annoso problema dei tempi di attesa delle prestazioni ambulatoriali.
I sindacati hanno avviato delle trattative di secondo livello con l'azienda capofila della RTI, la GPI S.p.a., a livello regionale e nazionale, ma chiedono che si arrivi in tempi rapidi alla risoluzione delle problematiche normative ed organizzative. Allo stesso tempo, le lavoratrici ed i lavoratori dell’appalto, unitamente alle segreterie di FILCAMS CGIL, FISASCAT CISL e UILTRASPORTI, chiedono all’Assessore regionale alla Salute, Nicoletta Verì, di dare seguito agli impegni assunti sulla convocazione in tempi stretti di un tavolo sindacale che abbia l’obiettivo di valutare la fattibilità dell’internalizzazione del servizio e, allo stesso tempo, dia certezze rispetto alla continuità occupazionale sull’appalto, all’inserimento di clausole sociali che tutelino l’occupazione e il reddito in caso di cambio di gestione.
Sul punto è sceso in campo anche il Pd regionale che ha chiesto alla giunta regionale di sbloccare la gara d'appalto per l'affidamento del servizio; parliamo di una gara dai numeri importanti: l'importo complessivo è di 53 milioni di euro, i posti di lavoro 500.
E' proprio a causa della mancata predisposizione del nuovo affidamento che le aziende sanitarie sono state costrette a prorogare i contratti in essere ben oltre la loro naturale scadenza, hanno denunciato i consiglieri regionali dem Antonio Blasioli e Silvio Paolucci. "A due anni dalla prima interpellanza, siamo costretti a interrogare di nuovo la giunta - l'affondo - perché non solo non si è avviata una nuova procedura di affidamento ma in tutte le Asl regionali sono scaduti anche i possibili 6 mesi di proroga previsti dal bando di gara al termine del quinquennio". Il vecchio bando prevedeva che l'appalto, di durata triennale, potesse essere rinnovato per una sola volta per un biennio, per la durata contrattuale massima di 5 anni. Invece, il Cup è ancora gestito con lo stesso contratto e in forza della stessa gara, con un corrispettivo peraltro molto cospicuo, non solo per il 2021 e per il 2022, ma con tutta probabilità anche per il 2023, visto che la gara non è stata ancora neanche bandita da Aric e che alcune Asl stanno prorogando per un altro anno.
"Il tavolo richiesto con le organizzazioni sindacali - aggiungono Blasioli e Paolucci - non è stato mai convocato, nonostante le rassicurazioni fornite nel luglio 2019 dall'assessore Nicoletta Verì. Dal 2019 a oggi, anziché trasformare in full time i contratti del personale già assunto con un part time involontario, sono state assunte circa 90 unità di personale in più. Chiediamo sulla base di quale motivazione tecnica tutto ciò sia stato possibile e quale sia stato l'incremento del corrispettivo dalla base d'asta di aggiudicazione".