"Siete una delle grandi eccellenze del Paese, è stata una grande emozione osservare esperimenti che vi rendono punto di riferimento per la comunità scientifica".
Lo ha detto il Presidente del Consiglio Mario Draghi nella Sala Fermi dei Laboratori Nazionali del Gran Sasso, dopo la visita - condotta stamane assieme al premio Nobel Giorgio Parisi e dalla ministra dell'Università e della ricerca Maria Cristina Messa - nelle viscere del massiccio appenninico.
Un luogo dove, per usare le parole del presidente dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare Antonio Zoccoli, e di Lucia Votano, dirigente di ricerca emerita dell'INFN e che dei laboratori del Gran Sasso è stata direttrice dal 2009 al 2012, si lavora alacremente per spingersi oltre le frontiere della conoscenza sviluppando nuove tecnologie all'avanguardia.
La visita del Presidente del Consiglio è arrivata a pochi giorni dalla "Giornata mondiale delle donne e delle ragazze nella scienza".
"È stata per me una grande emozione visitare i laboratori sotterranei e osservare da vicino gli esperimenti che vi rendono un punto di riferimento per la comunità scientifica mondiale. La mia visita di oggi è servita a capire meglio quale sia il contributo che il Governo e le Istituzioni possono dare al mondo della ricerca", ha aggiunto Draghi. "Con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza investiamo oltre 30 miliardi in istruzione e ricerca. Finanziamo fino a 30 progetti per infrastrutture innovative di rilevanza europea. Nei prossimi 4 anni, destiniamo 6,9 miliardi di euro alla ricerca di base e applicata" e sulle borse di dottorato "ne raddoppiamo il numero, dalle attuali 8-9 mila l’anno a 20mila, e ne aumentiamo gli importi”.
Mario Draghi ha assicurato l'impegno del Governo per favorire e realizzare il pieno potenziale del progresso scientifico, che significa anche puntare sulle donne in scienza e ricerca, colmando il gap di genere anche grazie ad interventi concreti da sviluppare lungo tutto l'arco dei percorsi di istruzione.
Da parte sua, il Nobel Giorgio Parisi ha rilevato come ci sia bisogno di scrivere i bandi per selezionare i progetti con grande attenzione ed in maniera quanto più chiara possibile. Una sorta di misura anti casta che eviti di dover fare scelte obbligate al momento della valutazione dei progetti. Parisi, poi, ha individuato anche un altro punto cruciale: per sviluppare al meglio il comparto della ricerca servono finanziamenti che siano costanti e che, nel futuro ed una volta esaurita la sua spinta, prescindano dall'ombrello del PNRR.
Per questo, il fisico Premio Nobel ha esortato il Parlamento a votare a larghissima maggioranza un piano pluriennale per i finanziamenti alla ricerca. "I Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell’INFN sono stati un investimento estremamente duraturo e fecondo, come sempre accade quando si investe in infrastrutture scientifiche di grande innovazione; nell’ambito del PNRR, che prevede grandi investimenti in ricerca e sviluppo, è fondamentale che le scelte dei progetti da finanziare siano fatte confrontando progetti diversi e selezionando i migliori. Tuttavia, l’investimento scientifico più duraturo che possiamo fare è nel capitale umano. In Italia per un lungo periodo il reclutamento dei giovani si è quasi bloccato. Oggi la tendenza si è invertita, ma dobbiamo dipanare le nubi che restano sul futuro”.
La visita del premier Draghi "è stata un'occasione preziosa per parlare con la ministra Messa e il presidente Draghi dell'urgenza di sostenere lo sforzo del commissario straordinario Corrado Gisonni per la messa in sicurezza del sistema idrico del Gran Sasso" ha sottolineato il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio.
"Ho rappresentato al presidente del Consiglio e alla ministra dell'università e della ricerca il paradosso che se il fisico Giorgio Parisi fosse stato il presidente pro tempore dell'Infn, oggi sarebbe alla 'sbarra' perché viviamo ancora in un quadro di incertezza a causa dell'inchiesta penale. Tre anni fa, appena insediato, ho incontrato gli scienziati dei laboratori e ho trovato una comunità scientifica mortificata e rassegnata rispetto alle vicende giudiziarie che stavano accadendo. In questi tre anni - ha proseguito Marsilio - ho ottenuto dal Governo la nomina del Commissario straordinario e il finanziamento dei primi 120 milioni di euro per la messa in sicurezza del sistema acquifero del Gran Sasso. Ora, però, bisogna completare il lavoro, sostenere e supportare la struttura commissariale, intervenendo per superare gli ostacoli burocratici e i possibili conflitti".
In questo senso, Marsilio ha anche espresso al presidente Draghi la sua preoccupazione per il contenzioso che perdura tra il Ministero delle Infrastrutture e il concessionario autostradale, "contenzioso che rischia di complicare la strada per la definitiva messa in sicurezza dell'acquifero del Gran Sasso: bisogna ricordare infatti che il traforo è una delle tre infrastrutture che devono coesistere in questo progetto. Fino ad oggi c'è stata una collaborazione costruttiva tra i commissari Gentile e Gisonni e il concessionario di A24 e A25, al fine di poter elaborare i rilievi e i progetti, e raggiungere quindi l'obiettivo che ci siamo prefissati. Temo, però, che se si dovesse aprire una stagione di conflitto, come purtroppo sta accadendo, questa collaborazione rischia di diventare difficile".
La ministra Messa ha assicurato la convocazione di un tavolo interministeriale, alla presenza del commissario Gisonni, per affrontare i nodi e le criticità. "Spero che questo avvenga al più presto, è il modo migliore - ha concluso Marsilio - di celebrare i nostri premi nobel e le nostre eccellenze della ricerca scientifica, e, non per ultimo, di garantire la sicurezza, la continuità e la certezza del lavoro che stanno svolgendo i nostri scienziati che operano quotidianamente all'interno dell'Istituto di fisica nucleare del Gran Sasso".