Sabato, 19 Febbraio 2022 12:09

A24 e A25, partito l'iter per la rescissione della concessione a Strada dei Parchi: al gruppo Toto potrebbero andare 2,5 miliardi

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E' partito l’iter per la rescissione del contratto di gestione dell’autostrada A24 A25 di Strada dei Parchi, con un indennizzo già calcolato in 2 miliardi e mezzo di euro a favore della società della holding dell’imprenditore pescarese Carlo Toto.

A decidere la strada del ritorno ad un controllo statale è stato il Ministero che ha avviato l'interlocuzione con il privato che, a firma dell'ingegner Riccardo Mollo, amministratore delegato, ha confermato la volontà di rescindere il contratto in anticipo, parlando di inadempienze della parte pubblica.

A seguire il dossier sono Francesco Giavazzi, consigliere economico del premier Mario Draghi, e il segretario del Cipess Marco Leonardi; per Strada dei Parchi al tavolo sono seduti il vicepresidente Mauro Fabris e Riccardo Toto, uno dei figli del capostipite Carlo.

Al gruppo Toto dovrebbe subentrare una newco di Anas, l’azienda pubblica delle strade del gruppo Fs, istituita, ma ancora sulla carta, dal decreto Infrastrutture di ottobre; stando al quotidiano Il domani, “l’Anas tradizionale sarà relegata ad una sorta di posizione di serie b, con il compito di occuparsi delle strade statali e non a pagamento”.

Che Strada dei Parchi volesse recedere dal contratto lo aveva detto chiaramente Mauro Fabris nel corso dell'audizione in ottava commissione Ambiente della Camera dell'ottobre scorso; il vicepresidente di Strada dei Parchi aveva denunciato la mancata approvazione del Piano economico finanziario, nonostante la nomina di ben due commissari, da 6,2miliardi di euro (di cui 2,2 miliardi a carico della concessionaria), per la messa in sicurezza sismica dell’autostrada A24-A25 prevista nella legge di stabilità del 2012 con la quale, a seguito del terremoto dell’Aquila del 2009, le due arterie sono state indicate come strategiche in caso di calamità naturali.

Tra l'altro, le trattative per la rescissione avvengono in un clima infuocato dal rischio di un aumento delle tariffe di oltre il 30% che potrebbe scattare da luglio se non interverranno ulteriori proroghe: stamane, sindaci e amministratori dei comuni di Abruzzo e Lazio stanno manifestando ai caselli autostradali.

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