Abbiamo pubblicato ieri, su NewsTown, la denuncia del consigliere regionale e comunale Americo Di Benedetto che ha inteso mettere in evidenza "il grave difetto di approvvigionamento dei materiali, in numero e qualità, per gli interventi chirurgici presso l’Ospedale San Salvatore dell’Aquila. Sostanzialmente - le parole di Di Benedetto - la ASL n.1 non compra più niente, un’anomalia inaccettabile per i tanti pazienti che già scontano una pericolosa riduzione dell’assistenza sanitaria ordinaria a causa dell’emergenza Covid-19" [qui, l'approfondimento].
Ebbene, poco fa abbiamo ricevuto in redazione una telefonata davvero accorata.
A contattarci, un cittadino aquilano di 70 anni: lo chiameremo Gino per tutelare la sua privacy. Si è riconosciuto nella denuncia di Di Benedetto: "Ho letto l'articolo", le sue parole; "sono tra i pazienti che stanno scontando sulla propria pelle le inadeguatezze dell'azienda sanitaria".
Gino soffre di un grave problema di incontinenza urinaria: "pur essendo ancora perfettamente attivo, purtroppo la patologia mi ha costretto a stare chiuso in casa. E' una vita d'inferno, la mia; soffro di continue perdite di urina: pur portando il pannolone, mi è impossibile uscire per la necessità di cambiarmi continuamente e per i cattivi odori che emano. Non posso neppure accompagnare mia moglie a fare la spesa: devo restare ad attenderla in auto. Come si può andare avanti in questo modo?".
Gino avrebbe bisogno di una protesi impiantabile chirurgicamente. L’uretra maschile è dotata di un sistema sfinteriale composto da uno sfintere interno, formato da muscolatura liscia e per tale motivo definito anche sfintere liscio (involontario), e da uno sfintere esterno formato da muscolo striato e per tale motivo definito anche sfintere striato dell’uretra (volontario). Talvolta, a causa di ben definiti processi patologici, queste strutture che consentono il controllo della continenza nella popolazione sana, non svolgono più la loro funzione, e la cura dell’incontinenza urinaria necessita l’utilizzo, appunto, di uno sfintere urinario artificiale (AUS) che vada ad 'imitare' lo sfintere urinario biologico, garantendo nuovamente la continenza.
Qui sta il punto.
Gino è in attesa da più di un anno, dal febbraio 2021, che il management della Asl 1 approvi l'acquisto dello sfintere urinario artificiale.
Nonostante le richieste, le continue sollecitazioni al reparto - "il personale è gentilissimo con me", sottolinea - le lamentele di Gino che ha chiesto spiegazioni anche alla Direzione generale in via Saragat, la risposta è che "il manager ancora non si decide ad approvare l'acquisto: mi dicono che continua a porre questioni speciose. A quanto mi è dato sapere, sono state richieste due protesi di questo genere ma niente. Non si muove nulla. Che cosa debbo fare? Come posso continuare a vivere in questo modo?".
Domande, quelle di Gino, che meritano una risposta immediata.