Via libera dal Consiglio dei ministri al decreto che allenterà le misure anti-Covid dal 1° aprile, dopo la fine dello stato d'emergenza prevista per il 31 marzo.
Le restrizioni, ha detto il premier Mario Draghi, verranno eliminate gradualmente. "Come avevo anticipato alla fine dello scorso anno, l'obiettivo del governo era il ritorno alla normalità, a riconquistare la nostra socialità. Credo che i provvedimenti approvati oggi riconoscano che questo è uno stato a cui siamo arrivati".
"Andiamo verso un superamento del Green Pass dal primo aprile nella grandissima parte dei luoghi all’aperto e dal primo maggio anche nei luoghi al chiuso", le parole del ministro alla Salute, Roberto Speranza, che riguardo alla quarta dose ha aggiunto: "Non ci sono evidenze per estenderla a tutti".
Di fatto, a partire dal primo maggio termina l'obbligo del green pass praticamente ovunque (l'unica eccezione sono ospedali e Rsa, dove servirà fino a fine anno). Inoltre lo stesso giorno ci sarà anche un altro addio molto importante e atteso, oltre al green pass: la mascherina al chiuso. Secondo il decreto del governo, infatti, il dispositivo di protezione individuale non sarà più obbligatorio neanche negli spazi interni, scuole comprese.
Il 15 giugno, invece, si conclude l'obbligo di vaccinazione contro il Covid. Non sarà rinnovato, ha confermato il ministro Speranza, fatto salvo che per una categoria: il personale sanitario e quello delle Rsa. Per tutte le altre categorie – dagli over 50 alle forze dell'ordine, passando per il personale scolastico – l'obbligo vaccinale non sarà più in vigore a partire dal 16 giugno.
Via il Green Pass su bus e metro
Dal 1° aprile. basterà il Green Pass Base (e non il Super Green Pass) per i trasporti a lunga percorrenza ma anche per mense, concorsi pubblici, colloqui in carcere e manifestazioni sportive all'aperto. Il Super Green Pass invece resterà al chiuso, per mangiare nei ristoranti, per entrare nei centri benessere, nelle piscine, nelle palestre, nei centri culturali sociali e ricreativi, nelle sale gioco, in discoteca e per partecipare a congressi e eventi sportivi fino al 1° maggio. Per le varie attività all'aperto non servirà invece più alcun certificato verde, così come per viaggiare sul trasporto pubblico locale.
Via il Green Pass in hotel
Sugli hotel è passata la linea del ministero al Turismo e i clienti non avranno più bisogno del Green Pass. E per i turisti il ministro Garavaglia avrebbe strappato anche la possibilità di mangiare al chiuso al ristorante con il Green Pass semplice e non con il rafforzato come previsto per gli italiani.
Dal primo aprile stop a capienze limitate
Ovunque decadono le capienze limitate. Questa regola vale ad esempio per gli impianti sportivi come stadi e palazzetti ma anche per luoghi di spettacolo, cinema, teatri e sale da concerto. Fino al 30 aprile resteranno invece le mascherine, nei luoghi dove sono già previste, in particolare al chiuso ma in certi casi, se ci sono assembramenti, anche all'aperto.
Over 50: Green Pass base per lavorare
Fino al 30 aprile per lavorare basterà il Green Pass base, regola valida anche per gli over 50, per i quali resta comunque l'obbligo. Se fino al 15 giugno queste persone saranno tenute a vaccinarsi, dal primo aprile decaderanno tutte le sanzioni previste per loro, tranne quella pecuniaria, cioè i 100 euro di multa. L'obbligo del vaccino resterà per il personale sanitario e delle Rsa (dove fino alla fine dell'anno si entrerà come visitatori solo col Green Pass) fino al 31 dicembre.
Via i colori
Con l'uscita dallo stato di emergenza decade il commissario straordinario Figliuolo e sarà la sanità ad occuparsi con una sua unità operativa della campagna vaccinale. Inoltre verrà abolito il Cts e non ci saranno più le zone colore per classificare le Regioni.
Niente quarantena per i contatti, Dad solo per i positivi
La road map prevede anche la decadenza della quarantena da contatto: l'obbligo di isolamento resta solo per i contagiati. I contatti a rischio asintomatici, anche se non vaccinati potranno uscire indossando sempre la mascherina. Pertanto, a scuola, la Dad resterebbe solo per coloro che hanno contratto l'infezione.
Medici e infermieri che sono stati malati rientrano al lavoro
Nel decreto si risolve un problema segnalato da molte Regioni. In base alla legge sull'obbligo vaccinale per il personale sanitario, medici e infermieri che sono stati contagiati, e per questo ritardano una somministrazione, non venivano considerati in regola ed erano sospesi. Adesso, in caso di malattia, la sospensione non scatterà.