In queste ore, la Procura della Repubblica di Pescara sta inviando gli avvisi di conclusione delle indagini ad assessori e consiglieri regionali della passata legislatura, coinvolti nell'inchiesta sulla 'Rimborsopoli d'Abruzzo' che, nel mese di gennaio, ha travolto la Giunta di centrodestra.
Le ipotesi di reato: truffa aggravata, peculato e falso ideologico per un periodo che va dal 2009 al 2012 e una cifra che si aggira intorno agli 80 mila euro.
I 24 indagati sono l'ex presidente della Regione Gianni Chiodi, l'ex presidente del Consiglio regionale abruzzese, Nazario Pagano, l'ex vice presidente della Regione ed ex assessore allo Sviluppo economico Alfredo Castiglione; gli ex assessori Luigi De Fanis, Gianfranco Giuliante, Paolo Gatti, Mauro Di Dalmazio, Mauro Febbo, Carlo Masci, Federica Carpineta, Angelo Di Paolo.
Tra gli indagati anche il consigliere regionale Lorenzo Sospiri (Forza Italia), e gli ex consiglieri regionali Lanfranco Venturoni (Ncd), ex assessore alla Sanità, Nicola Argirò (Fi), Giorgio De Matteis (Udc), Emilio Nasuti (Fi), Antonio Prospero (Rialzati Abruzzo), Giuseppe Tagliente (Fi), già presidente del Consiglio regionale, Luciano Terra (Udc) Franco Caramanico (Sel), Ricardo Chiavaroli (Fi), Carlo Costantini (ex Idv), Alessandra Petri (FdI- AN), Nicoletta Verì (Fi), Cesare D'Alessandro (Idv).
Le indagini, condotte dai carabinieri del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Pescara, guidati da Eugenio Stangarone, sono iniziate un anno e mezzo fa. All'ex governatore Chiodi, i pm Giuseppe Bellelli e Giampiero Di Florio contestano la somma totale di 24 mila euro.