Sabato, 23 Aprile 2022 21:52

Rischio aumento pedaggi su A24 e A25, la politica fa fronte comune

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Sindaci e amministratori abruzzesi e laziali sono tornati a protestare ai caselli autostradali di A24 e A25 contro il paventato rischio di un aumento dei pedaggi del 34,75% che potrebbe scattare dal primo luglio; ai presidi, organizzati ai caselli di Castel Madama, Vicovaro-Mandela, Carsoli, Magliano dei Marsi, Celano-Aielli, Pescina, Cocullo, Sulmona-Pratola Peligna, Colledara-San Gabriele, Tornimparte e Valle del Salto, hanno partecipato anche alcuni parlamentari.

Al termine della protesta, sindaci e amministratori hanno voluto esprimere "grande soddisfazione per la buona riuscita e la copiosa partecipazione ai sit-in di protesta; finalmente, dopo oltre quattro anni, tutti si sono accorti dell’importanza della battaglia che gli oltre cento sindaci stanno conducendo quasi in solitaria", la stoccata. "Alle parole, però, ora devono seguire i fatti. Vogliamo risposte concrete alle numerose lettere inoltrate, pretendiamo riscontri alle istanze che, da quattro anni, instancabilmente continuiamo a proporre". E hanno aggiunto: "vogliamo la soluzione definitiva al problema del caro pedaggi e della sicurezza. La battaglia non si ferma: il prossimo 7 maggio saremo a Roma e il 21 maggio di nuovo ai caselli. Non molliamo".

Presente al presidio di Tornimparte la deputata dem Stefania Pezzopane: "Ho immediatamente risposto all’appello dei sindaci con i quali, da anni, condivido un impegno sulla vertenza autostrade che ha visto importanti risultati. Purtroppo, da mesi c’è uno stallo inaccettabile; torniamo a chiedere al governo di affrontare il problema e al ministro Giovannini se intenda convocare con la massima urgenza un tavolo di concertazione per giungere ad una proposta che scongiuri aumenti tariffari insostenibili a carico dei cittadini".

Da notizie di stampa si è appreso che il commissario straordinario Sergio Fiorentino ha proposto al Mims e alla società concessionaria un Piano economico finanziario (Pef) che prevede aumenti dei pedaggi di quasi il 16% all’anno, per arrivare al 2030 ad una crescita che porterebbe il costo del pedaggio al 375% in più di quello oggi vigente. "Riteniamo che la proposta di Pef, con questi contenuti, sia assolutamente irricevibile per gli effetti negativi sull’economia regionale abruzzese", ha ribadito Pezzopane. "A24 e A25, in un’area ad alta sismicità ed essendo l’unica rete autostradale in grado di collegare le aree del cratere sismico con il resto del Paese, sono state dichiarate infrastrutture strategiche dalla Protezione Civile; è per questo che sono stati stimati interventi per 6,5 miliardi di euro per la manutenzione straordinaria e l'adeguamento sismico con investimenti stimati in 6,5 miliardi”. “

Il Governo starebbe anche valutando l’ipotesi di revocare la concessione a Strada dei Parchi, nazionalizzando l’infrastruttura, e in questa luce potrebbe essere letta anche la proposta di Pef che prevede sia lo Stato a farsi carico dei costi per i lavori necessari a rendere sicure e pienamente fruibili A24 e A25, senza la compartecipazione del concessionario privato. Tuttavia – ha tenuto ad aggiungere Pezzopane – "deve essere ben chiaro che i costi non possono, in ogni caso, ricadere sui cittadini".

Sulla stessa lunghezza d'onda il Presidente della Commissione Finanze e Tesoro del Senato, Luciano D’Alfonso (Pd): "Desidero manifestare la mia completa adesione alla manifestazione di protesta dei sindaci e dei cittadini di Abruzzo e Lazio; è assolutamente necessario arrivare ad una discussione frontale con il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti per chiedere e ottenere la ridiscussione totale degli impianti contrattuali del 2001. Purtroppo, tutto dipende da quella pagina sbagliata scritta nel 2001 con la gara d’appalto che ha fatto in modo che il ripagamento del funzionamento dell’autostrada gravasse interamente sulle spalle degli utenti. Non può più essere da sola la tariffa a pagare l’intero costo dei lavori di manutenzione di un’autostrada di montagna onerosissima: c’è bisogno di determinare un nuovo strumento contrattuale a tutela degli utenti che sappia trasferire un pezzo dell’onere di questa autostrada sulla finanza pubblica".

Ma vi è anche l’altro grave fardello, in grado di far crescere all’infinito i pedaggi - ha aggiunto D'Alfonso - "costituito dalla nota delibera Cipe che ha previsto, a monte, la garanzia che i dividendi di risulta della gestione di Autostrade per l’Italia debbano essere di un miliardo di euro l’anno: come se alla controparte di un contratto di locazione si garantisse assurdamente l’ammontare ‘minimo’ dell’affitto indipendentemente dal numero dei metri quadri. Ribadisco che questa sbagliatissima delibera Cipe va assolutamente impugnata dinanzi al Tar del Lazio".

Al casello di Tornimparte erano presenti anche Vincenzo Calvisi, vicepresidente di Fratelli d’Italia per la provincia dell’Aquila, e Lucia Albano, deputata meloniana: "La A24 e la A25 sono le uniche due autostrade che collegano il mar Adriatico con il Tirreno e permettono di connettere le aree interne dell’Appennino Centrale con la Capitale. Vengono percorse da milioni di automobilisti per motivi di lavoro e turismo, ma anche per salute. A fronte di continui aumenti – in 14 anni il rincaro della tariffe è stato del 187% – non segue altrettanta manutenzione da parte del gestore. Fratelli d’Italia ha più volte sollecitato il Ministero dei Trasporti attraverso atti parlamentari e lettere firmate dal Presidente Giorgia Meloni, senza mai ricevere risposta. Così come ha domandato l’on. Francesco Lollobrigida, capogruppo alla Camera dei deputati, Fratelli d’Italia chiede una informativa urgente del ministro Giovannini su questo tema. Se il Ministro non è in grado di risolvere questo problema, che lasci il suo incarico".

Sulla vicenda è intervenuto il coordinatore regionale di Forza Italia, il senatore Nazario Pagano: "Non avendo una rete ferroviaria efficiente verso Roma, i pesanti aumenti di pedaggio prospettati da Strada dei Parchi rappresenterebbero un aggravio insostenibile per i lavoratori pendolari, quindi il Ministro Giovannini e il Presidente Draghi dovranno ascoltarci. Per calmierare i prezzi e scongiurare gli aumenti servirebbe un accordo chiaro tra la società concessionaria e il Governo affinché si comprenda che queste tratte autostradali sono utilizzate in larga misura da lavoratori pendolari, che non possono assolutamente sostenere un aggravio di costi di trasporto così oneroso".

"Sto e siamo dalla parte dei sindaci, dei cittadini e del buon senso", le parole del deputato di Italia viva Camillo D'Alessandro. "Ora basta, la convenzione che scarica sulla tariffa gli oneri manutentivi oltre ad essere scandalosa è insostenibile. Cambiano i governi, il legislatore a più riprese è intervenuto per evitare l’aumento automatico delle tariffe, ma non si supera l’attuale convenzione".

"Siamo vicini ai sindaci e agli utenti, siamo pronti a fare la nostra parte, come sempre in questi anni, per scongiurare nuovi aumenti dei pedaggi autostradali per A24 e A25 dal primo luglio. I nostri parlamentari stanno continuando a lavorare in modo serrato per alimentare iniziative governative di sostegno ai territori, muovendo l’attenzione del premier Draghi, i sindaci non possono essere lasciati soli", ha sottolineato il capogruppo del Pd in Regione Silvio Paolucci, stamattina a Carsoli insieme alla sindaca Velia Nazzarro; "grazie all’attività del centrosinistra in Parlamento abbiamo ottenuto proroghe sulla moratoria degli aumenti, ora la situazione va risolta definitivamente: siamo pronti a fare ancora la nostra parte, affinché dal Governo arrivino risposte concrete e a vantaggio delle comunità interessate. Le istituzioni devono dialogare con il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti per trovare un percorso a tutela delle arterie, della loro sicurezza e che attragga investimenti, affinché gli utenti non debbano sostenere, da soli, il costo delle manutenzioni pagando pedaggi fra i più onerosi d’Italia. Ruolo della politica deve essere incassare un risultato, non dobbiamo individuare noi una soluzione, ma invocarla a gran voce, stando con i sindaci, sollecitando una risposta da parte del Governo, da cui dipende, dal primo luglio prossimo, l’entrata in vigore dei nuovi aumenti che andranno a incidere sulle tasche di cittadini che stanno vivendo già un momento difficile dopo la pandemia e a causa della crisi economica. Servono dunque risposte definitive prima che scada moratoria sugli aumenti, ottenuta grazie al lavoro del centrosinistra, perché se ciò accadesse, sarebbe un colpo mortale non solo per i pendolari, ma per tutta la nostra economia".

L’auspicio è che il premier Mario Draghi, "investito direttamente dai sindaci e dall’onorevole Stefania Pezzopane - ha concluso Paolucci - dia un segnale atteso e di sostanza su questo argomento e definitivo, affinché non si ripresenti ciclicamente il problema e per non tagliare ulteriormente fuori le aree interne che pagherebbero in modo ancora più caro gli aumenti"

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