E' scontro aperto tra il Governo e Strada dei Parchi, la società concessionaria delle autostrade A24 e A25, sul Piano economico finanziario, col rischio, ogni giorno più concreto, che dal 1° luglio possano scattare aumenti tariffari del 34,7%; lo stallo è totale e non ci sarebbe tempo per rescindere la concessione. D'altra parte, anche il piano economico finanziario abbozzato dal commissario straordinario nominato dal Tar prevede rincari del 16% all'anno per un complessivo più 375% nel 2030.
E intanto, non partono neanche i lavori di messa in sicurezza.
"Non possiamo scegliere al posto di chi non risponde e non è in grado di decidere" l'affondo del vicepresidente di Sdp Mauro Fabris, audito ieri dalla commissione Ambiente e Lavori pubblici della Camera dei deputati.
Durissima la replica dei funzionari del Ministero delle Infrastrutture che hanno confermato di voler rinazionalizzare le autostrade per inadempienza del concessionario.
C'è una "limitata capacità di autofinanziamento delle due autostrade", hanno sottolineato i funzionari del dicastero facendo riferimento alla manutenzione, alla gestione di un tracciato di montagna e al ridotto volume di auto; "gli aumenti dei pedaggi fanno riflettere sull'opportunità di valutare una differente gestione. Le norme consentono il subentro dell'Anas direttamente in caso di inadempienza del concessionario", l'affondo. "Ci si dice che siamo inadempienti, ma solo negli ultimi due anni abbiamo speso 100milioni di euro in più per la manutenzione ordinaria di quanto previsto nella convenzione senza mai un euro di dividendi tra gli azionisti", la replica dell'amministratore delegato di Strada dei Parchi Riccardo Mollo; "e vantiamo un debito di oltre 400 milioni verso il ministero. Questo, mentre il Governo non risponde, non si assume la responsabilità delle decisioni e ci ha abbandonati".
Un muro contro muro destinato ad avere strascichi giudiziari pesantissimi; intanto, le autostrade non vengono messe in sicurezza tanto che Fabris si è lasciato andare ad una dichiarazione piuttosto allarmante: "Ve lo sto dicendo qui, pubblicamente davanti alla commissione, a futura memoria: non voglio avere responsabilità. Speriamo che non accada nulla".
Il nodo è sui lavori, evidentemente, una partita da milioni di euro: Strada dei Parchi vuole realizzarli in proprio, con le società della holding Toto, mettendo una quota parte da aggiungersi ai ricchi contributi statali; il Governo, invece, vuole effettuarli direttamente e autonomamente rispetto al concessionario. Questo ha provocato lo stallo; è per questo che le proposte della concessionaria sono state rispedite al mittente.
Lo ha lasciato intendere Felice Morisco, responsabile della Direzione generale per le strade e autostrade: "Sono già in corso lavori importanti di messa in sicurezza urgente con finanziamenti statali. Ci sarà un importante riqualificazione dell'autostrada, che non avrà pari, e che sarà gestita dallo Stato. Al concessionario solo la manutenzione ordinaria".
Più chiaro di così.
Preoccupazioen è stata espressa dalla deputata dem Stefania Pezzopane. "Così non va. E non mi ritengo per nulla soddisfatta di quanto ha dichiarato oggi in commissione Ambiente della Camera Felice Morisco; non è per nulla chiaro cosa il governo intenda fare - l'affondo di Pezzopane - Siamo molto preoccupati perché non vediamo un disegno chiaro".
Pezzopane ha presentato una interrogazione sulla vicenda Strada dei Parchi con la quale chiedeva certezze su tariffe e sui Piani economici e finanziari per la sicurezza. "Ho chiesto un tavolo di lavoro che faciliti la definizione del PEF, atteso ormai 13 anni. I lavori vanno accelerati poiché si registrano continui incidenti, pericolosissime cadute massi e animali che attraversano le carreggiate. E quel che più preoccupa è la mancanza di dialogo. Al ministero e al governo nella sua interezza ho chiesto, ancora oggi, l’apertura di un tavolo di confronto immediato e costruttivo sul destino dell’autostrada. Inoltre, ho chiesto un impegno netto a bloccare gli aumenti delle tariffe. Per due anni sono stati bloccati grazie ad un mio emendamento che ebbe l’appoggio della Ministra De Micheli. Ora cosa si intende fare? Ancora non è chiaro. Nemmeno è chiaro il percorso in istruttoria di una eventuale acquisizione della concessione in capo allo Stato. Chi paga la penale? Spero non i cittadini con le tariffe. Continuerò ad incalzare il governo su questa vertenza decisiva per lo sviluppo dell’Abruzzo e dell’Aquila".
Sulla vicenda, riferirà in aula il ministro Giovannini. "Grazie a Fratelli d'Italia, la riunione dei capigruppo della Camera ha stabilito che il ministro Giovannini sarà in aula, il 4 maggio, per un'informativa urgente al Parlamento sul caro pedaggi e sulla carente sicurezza delle A24 e A25", le parole del presidente dei deputati meloniani Francesco Lollobrigida. "Finalmente, anche se in colpevole ritardo, è stata accolta la nostra richiesta per dare risposte ai cittadini e ai 112 sindaci di Lazio e Abruzzo che, da tempo, chiedono un intervento del Governo e meritano di sapere cosa ha fatto Giovannini per risolvere le criticità di queste due importanti arterie autostradali".