Venerdì, 20 Maggio 2022 00:53

Tragedia asilo: inchiesta si allarga alla sicurezza all'esterno della scuola

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Si potrebbe allagare l'inchiesta sul tragico incidente di mercoledì pomeriggio nella scuola dell'infanzia Pile-Primo maggio dell’Aquila: la Procura della Repubblica e la Squadra Mobile dell’Aquila, infatti, stanno facendo degli accertamenti sulla questione della sicurezza all’esterno dell’asilo e negli spazi circostanti. In particolare, gli approfondimenti documentali e tecnici dovranno chiarire se le macchine potessero parcheggiare e se fosse a norma la recinzione nel giardino che è stata travolta dall'automobile.

L’immobile della scuola dell’infanzia, risalente almeno agli anni ’80, è di proprietà del Comune dell’Aquila. La gestione è per così dire ‘mista’: al piano terra c’è il nido (bambini da 0 a 3 anni), che è gestito dall’Amministrazione comunale, mentre nel seminterrato, dove è successa la tragedia, c’è la materna (3-6 anni) di competenza dell’Istituto comprensivo “Mazzini”. Di conseguenza, anche i piani di sicurezza sono due e distinti: il parcheggio, non si sa se a norma, fa parte della struttura recintata con un muro di cemento e rete elettrosaldata; il giardino è chiuso con una recinzione sfondata dall’auto.

Al momento, l'unica indagata è la mamma 38 enne che aveva lasciato la Volkswagen Passat parcheggiata, con all'interno il figlio maggiore di 12 anni, per andare a prendere all'asilo i due figli gemelli di 5 anni: il reato contestato è l'omicidio stradale.

La donna, B.R.Z., dovrebbe essere convocata nei prossimi giorni per l'interrogatorio davanti al pm Stefano Gallo; finora non è stata ascoltata proprio perché unica indagata nell’ambito dell'inchiesta. Drammatico il racconto affidato all'avvocato Francesco Valentini del foro dell'Aquila: "Ho parcheggiato la macchina in pianura, ho inserito la marcia, non mi ricordo di aver inserito il freno a mano, poi, trascorso qualche minuto, una volta arrivata davanti la scuola ho visto la macchina passarmi davanti; ho provato a fermarla con un gesto istintivo ma non ci sono riuscita. Ed ha colpito i bambini rompendo la recinzione. Le mie figlie hanno visto le drammatiche scene e sono sotto shock: siamo distrutti e addolorati, chiediamo e chiederemo ancora scusa alla famiglia del povero Tommaso e dei bambini feriti", le sue parole. "Mio figlio durante la corsa ha cercato di uscire dalla macchina in corsa sbattendo la testa all’’abitacolo – ha aggiunto la donna – Io e tutta la mia famiglia non riusciamo a darci pace, questa tragedia ci segnerà per tutta la vita. Siamo sconvolti, addolorati".

Intanto, stamane in Procura è previsto l'affidamento dell'incarico di perizia tecnica sull'auto all'esperto Cristiano Ruggeri, ritenuta determinante per stabilire il motivo per il quale la macchina si è sfrenata: se è stato inavvertitamente il 12enne, lasciato nell'auto dalla mamma, se si è trattato di un errore della donna che per la fretta, in una azione comunque abitudinaria perché giornaliera, non ha ingranato la marcia a motore spento lasciando il solo freno a mano attivato, oppure se c’è stato un guasto tecnico. In mattinata, è fissata anche una riunione alla presenza dell’anatomopatologo Giuseppe Calvisi per verificare l’eventualità, chiesta da investigatori ed inquirenti, di evitare la autopsia sul corpo del piccolo Tommaso, effettuando una ricognizione cadaverica.

Ultima modifica il Venerdì, 20 Maggio 2022 14:50

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