Si potrebbe allagare l'inchiesta sul tragico incidente di mercoledì pomeriggio nella scuola dell'infanzia Pile-Primo maggio dell’Aquila: la Procura della Repubblica e la Squadra Mobile dell’Aquila, infatti, stanno facendo degli accertamenti sulla questione della sicurezza all’esterno dell’asilo e negli spazi circostanti. In particolare, gli approfondimenti documentali e tecnici dovranno chiarire se le macchine potessero parcheggiare e se fosse a norma la recinzione nel giardino che è stata travolta dall'automobile.
L’immobile della scuola dell’infanzia, risalente almeno agli anni ’80, è di proprietà del Comune dell’Aquila. La gestione è per così dire ‘mista’: al piano terra c’è il nido (bambini da 0 a 3 anni), che è gestito dall’Amministrazione comunale, mentre nel seminterrato, dove è successa la tragedia, c’è la materna (3-6 anni) di competenza dell’Istituto comprensivo “Mazzini”. Di conseguenza, anche i piani di sicurezza sono due e distinti: il parcheggio, non si sa se a norma, fa parte della struttura recintata con un muro di cemento e rete elettrosaldata; il giardino è chiuso con una recinzione sfondata dall’auto.
Al momento, l'unica indagata è la mamma 38 enne che aveva lasciato la Volkswagen Passat parcheggiata, con all'interno il figlio maggiore di 12 anni, per andare a prendere all'asilo i due figli gemelli di 5 anni: il reato contestato è l'omicidio stradale.
La donna, B.R.Z., dovrebbe essere convocata nei prossimi giorni per l'interrogatorio davanti al pm Stefano Gallo; finora non è stata ascoltata proprio perché unica indagata nell’ambito dell'inchiesta. Drammatico il racconto affidato all'avvocato Francesco Valentini del foro dell'Aquila: "Ho parcheggiato la macchina in pianura, ho inserito la marcia, non mi ricordo di aver inserito il freno a mano, poi, trascorso qualche minuto, una volta arrivata davanti la scuola ho visto la macchina passarmi davanti; ho provato a fermarla con un gesto istintivo ma non ci sono riuscita. Ed ha colpito i bambini rompendo la recinzione. Le mie figlie hanno visto le drammatiche scene e sono sotto shock: siamo distrutti e addolorati, chiediamo e chiederemo ancora scusa alla famiglia del povero Tommaso e dei bambini feriti", le sue parole. "Mio figlio durante la corsa ha cercato di uscire dalla macchina in corsa sbattendo la testa all’’abitacolo – ha aggiunto la donna – Io e tutta la mia famiglia non riusciamo a darci pace, questa tragedia ci segnerà per tutta la vita. Siamo sconvolti, addolorati".
Intanto, stamane in Procura è previsto l'affidamento dell'incarico di perizia tecnica sull'auto all'esperto Cristiano Ruggeri, ritenuta determinante per stabilire il motivo per il quale la macchina si è sfrenata: se è stato inavvertitamente il 12enne, lasciato nell'auto dalla mamma, se si è trattato di un errore della donna che per la fretta, in una azione comunque abitudinaria perché giornaliera, non ha ingranato la marcia a motore spento lasciando il solo freno a mano attivato, oppure se c’è stato un guasto tecnico. In mattinata, è fissata anche una riunione alla presenza dell’anatomopatologo Giuseppe Calvisi per verificare l’eventualità, chiesta da investigatori ed inquirenti, di evitare la autopsia sul corpo del piccolo Tommaso, effettuando una ricognizione cadaverica.