"Ci troviamo in una fase processuale particolarmente delicata, nella quale cerchiamo di capire come si sono svolti i fatti, qual è stata la dinamica e quali sono le concause che hanno interagito al verificarsi degli eventi; una fase che, come vi è ben noto, è coperta da segreto istruttorio: la preghiera che vi facciamo dunque, pur nel rispetto dei ruoli che ciascuno di noi deve svolgere, è di capire che ci troviamo nella impossibilità di riferire elementi sensibili per quanto riguarda lo svolgimento delle indagini".
E' l'invito rivolto ai giornalisti dall'avvocato Tommaso Colella che, insieme alla collega Katiuscia Romano, cura gli interessi della famiglia del piccolo Tommaso, morto mercoledì nel giardino della scuola dell'infanzia Pile-Primo maggio, travolto da un'auto che, sfrenatasi, ha sfondato la recinzione che cingeva l'area verde.
In questa fase, ha aggiunto il legale, "è ovvio vengano svolti accertamenti sia in ordine alla dinamica dell'incidente, allo stato dei luoghi antecedente all'evento e a quello che abbiamo trovato successivamente al verificarsi degli accadimenti tragici, sia sul corpo del bambino, il meno invasivi possibile com'è ovvio e per questo siamo stati ascoltati dalla Procura che ha dimostrato grande sensibilità".
Al momento della conferenza stampa non era ancora chiaro se si sarebbe svolta l'autopsia o meno: "è un dato che non è a nostra disposizione; il dottore incaricato sta valutando lo strumento meno invasivo per l'accertamento delle cause della morte. Quando le operazioni saranno concluse avremo il risultato e le modalità con cui si è inteso procedere"; poco dopo, però, si è appreso che l'autopsia è stata svolta dall'anatomopatologo Giuseppe Calvisi: la salma è stata riconsegnata alla famiglia e domani, sabato 21 maggio alle 15:30, verranno officiati i funerali del piccolo Tommaso nella Basilica di Collemaggio.
"La preghiera che vi rivolgiamo - ha ribadito l'avvocato - e che vi avevamo rivolto anche ieri, è di cercare, nel limite del possibile, di rispettare il dolore dei genitori del bambino al fine di evitare che possano soffrire ulteriori conseguenze sfavorevoli oltre a quelle che, come a tutti è facile immaginare, stanno vivendo. Siamo a poche ore dai fatti: non credo si possa chiedergli di interagire con i giornalisti. Siamo a vostra totale disposizione - ha aggiunto Colella - a condizione che ci accettiate come filtro: è una esigenza di natura tecnica e, aggiungo, morale".
Ancor più chiara l'avvocata Romano, amica di famiglia: "Ribadisco la nostra disponibilità nei confronti della stampa ma vi chiediamo collaborazione: vi prego di evitare di contattarli, di evitare lo stalkeraggio delle ultime ore nei confronti di parenti e amici per arrivare a parlare con i genitori di Tommaso. Vogliono essere rispettati nel loro dolore: d'altra parte, non so a quale vostra domanda potrebbero rispondere".