Mercoledì, 23 Luglio 2014 12:32

Ctgs, esposto del M5S sulla nuova seggiovia 'Campo Imperatore-Osservatorio

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Un esposto alla Procura della Repubblica dell'Aquila, al Comando Provinciale del Corpo Forestale dello Stato dell’Aquila e al Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri di Pescara. 

Ad annunciarlo, la senatrice del Movimento 5 Stelle Enza Blundo. L’esposto si riferisce a presunte irregolarità delle procedure adottate nell’emanazione del Bando di gara europea del 'Centro Turistico Gran Sasso' relativo alla costruzione della nuova seggiovia 'Campo Imperatore-Osservatorio'. Un'opera dal valore stimato in oltre sei milioni di euro. 

La Senatrice chiede di "sapere se nei fatti esposti non possano ravvisarsi reati penali, tra i quali quelli previsti dagli art. 323 (abuso d’ufficio) e 328 (omissione d’atti d’ufficio) c.p., a carico di Adolfo Saotta (responsabile del procedimento relativo al bando in oggetto), Massimo Cialente (Sindaco dell’Aquila) e di altri che fossero successivamente individuati".

In particolare, il Movimento 5 Stelle contesta che il progetto preliminare della nuova seggiovia, nonché gli Studi di Impatto Ambientale e di Incidenza Ambientale, siano stati depositati presso i competenti Uffici della Regione Abruzzo, della Provincia e del Comune dell’Aquila ben 38 giorni dopo la pubblicazione del bando di gara, contravvenendo così a quanto disposto dalla Legge Regionale sulla Valutazione di Impatto Ambientale (n. 66/1990, art. 2 c. 1) e dal Codice sui contratti pubblici (D.Lg.vo n. 163/2006, art. 165 c. 3), nei quali è stabilito che gli Studi di Valutazione di Impatto e di Incidenza Ambientale debbano essere depositati e resi pubblici prima dell’approvazione del relativo progetto.

"E ciò nonostante i ripetuti appelli e richiami del Coordinamento Emergenza Ambiente Abruzzo 2014 - denuncia Blundo - che ha chiesto ripetutamente, a partire dal 03/05/2014 e per tutto il mese di maggio, che i citati documenti fossero resi pubblici. Il Sindaco dell’Aquila Massimo Cialente (responsabile di fatto del 'Centro Turistico Gran Sasso SpA', del quale l’Amministrazione Comunale dell’Aquila detiene il 100% del capitale), ha invece più volte replicato negativamente a tali richieste. I toni utilizzati dal Sindaco si sono rivelati sorprendenti e certamente non consoni alla carica istituzionale ricoperta (forse legati alla campagna elettorale in corso), considerando che primo dovere del Sindaco è quello di rispettare e far rispettare le procedure previste dalla legge".

Il progetto di nuova seggiovia "è solo il primo di una serie di opere devastanti per l’ambiente, la cui realizzazione si inquadra nel 'Piano di sviluppo e valorizzazione dell’area aquilana' (cosiddetto 'Piano Letta'), che prevede ingenti investimenti nel settore degli impianti e delle infrastrutture sciistiche, con gravissimi danni all’ambiente del territorio compreso nel Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, nella Zona di Protezione Special (ZPS) IT 7110128 'Parco Nazionale Gran Sasso - Monti della Laga' e nel Sito di Importanza Comunitaria (SIC) IT7110202 'Gran Sasso'. Si tratta - si legge nella nota stampa del Movimento 5 Stelle - di progetti chiaramente insostenibili sul piano ecologico, in grado di produrre non solo danni paesaggistici ed ambientali irreversibili, ma disastrosi anche su quello economico, considerato che la permanenza del manto nevoso alle quote considerate è sempre più breve e la stagione turistica a questa legata è comunque molto ridotta nel tempo".

Nello specifico, incalza la senatrice Blundo, "la nuova seggiovia distruggerebbe in modo irreparabile habitat prioritari di alta quota di interesse comunitario (contravvenendo alla Direttiva Habitat ed alle relative leggi nazionali di recepimento), ricchissimi di biodiversità e già minacciati dai cambiamenti climatici. La stazione di partenza dell’Osservatorio e la parte iniziale della nuova Seggiovia sarebbero poi completamente sovrapposti alla Stazione di Ricerca a Lungo Termine del Gran Sasso (gestita dal Corpo forestale dello Stato), confermando le preoccupazioni espresse proprio dalla Rete Nazionale LTER-Italia, che ha già ripetutamente evidenziato 'l’inevitabile impatto di tale opera sulle attività di ricerca a lungo termine svolte' e ricordato che 'le preziose e lunghe serie di dati accumulati in tale sito LTER (trent’anni di dati sulla vegetazione e dieci sugli uccelli) sarebbero irrimediabilmente compromesse da un’alterazione dell’ambiente circostante'".

 

Ultima modifica il Giovedì, 24 Luglio 2014 20:33

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