L’associazione "Cittadini per il centro storico" ha inviato una diffida al Comune dell’Aquila affinché provveda ad approvare il piano del rumore entro il 5 novembre 2022, termine di legge per la definizione del procedimento avviato lo scorso 5 novembre.
Lo ha reso noto il suo presidente Claudia Aloisio che sottolinea di come si tratti “di uno strumento fondamentale per il vivere civile e la tutela del benessere dei cittadini, il cui procedimento attuativo è stato dapprima avviato e poi, inspiegabilmente, accantonato”.
Secondo l’associazione di cittadini, “questa iniziativa, come altre che seguiranno, intende porre il tema del modello di sviluppo del centro storico della Città e ci auguriamo che il Comune si renda disponibile ad un ampio confronto sul tema”.
“Riteniamo che in città non ci sia un problema di sicurezza - prosegue la Aloisio -. Piuttosto ci chiediamo cosa succede se il suo centro storico, ristrutturato con ingenti contributi pubblici a seguito del terremoto, verrà occupato solo da bistrot, ristoranti e locali, svuotandosi di quei cittadini che dopo il terremoto sono tornati o che per la prima volta sono arrivati”.
“Ci chiediamo – prosegue la nota - cosa accadrà se l’economia del centro della Città viene definitivamente strutturata e basata solo sul settore della ristorazione e somministrazione di bevande e se dove prima c’erano negozi di prima necessità, case, eventi culturali, rimangono solo wine bar, pub-discoteche e bed and breakfast”.
L’associazione "Cittadini per il Centro storico" infine, chiede che il Comune "si adoperi perché vengano presi i provvedimenti che le attuali norme impongono, si pone anche l’obiettivo di mettere in luce le criticità del processo che altri hanno chiamato di “foodification”, inteso come unica possibile via di sviluppo economico del centro”.