Lunedì, 01 Agosto 2022 15:37

A24/A25, Consiglio di Stato ribalta la sentenza del Tar. Sdp: "Stupore e disappunto"

di  Marco Giancarli

Il Consiglio di Stato ha ribaltato la sentenza del Tar per quanto riguarda la gestione delle tratte autostradali di A24 e A25 che tornano ad Anas. La sentenza infatti da ragione al Cdm.

ll Consiglio di stato, con un apposito decreto, ha riformato l’ordinanza del Tar Lazio che aveva concesso per due volte la sospensiva della decisione del Cdm accogliendo il ricorso della concessionaria Strada dei Parchi spa che si era rivolta ai giudici amministrativi contro la revoca in danno per gravi inadempienze della concessione.

Non si è fatta attendere la risposta del gruppo Toto che in una nota ha confermato "la propria volontà indotta di recedere dalla concessione di A24/A25 e risolvere il contenzioso con lo Stato, dimostrando il suo corretto operato".

Strada dei Parchi, si legge nella nota "nell'apprendere che il Consiglio di Stato - in una giornata festiva senza dibattimento e con un provvedimento che non tiene minimamente conto delle ragioni oppositive presentate - ha deciso di annullare la sospensiva, deliberata per ben due volte dal Tar, degli effetti del decreto Mims recepito dal Governo con cui gli era stata unilateralmente e senza giusta causa revocata la concessione delle autostrade A24/A25, esprime stupore e disappunto per una scelta che non può che discendere da una precisa quanto incomprensibile volontà".

"Volontà mai esercitata in passato, nemmeno dopo i tragici eventi consumatisi su altre autostrade".

Ciò che appare anomalo, secondo Strada dei Parchi, "è la pervicace insistenza dimostrata da Mims e Presidenza del Consiglio nel perseguire un'azione che, al momento, sta solo comportando un ingente e costoso sforzo burocratico e porterà a ingenti danni alle casse dello Stato. Oltre che generare preoccupazioni in chi quotidianamente gestisce e vive l'infrastruttura autostradale, esponendola, a causa dell'ennesimo immotivato cambio del gestore, a pericoli tanto inutili quanto allarmanti per l'utenza".

Poi la chiosa finale: "Nell'attesa del decisivo giudizio di merito, che il Tar Lazio esprimerà il prossimo 20 settembre, ed essendo in gioco la continuità e la sicurezza di un servizio pubblico cruciale, specie nelle settimane più calde degli esodi turistici, la vicenda poteva e doveva essere gestita diversamente, rispettando lo stato di diritto e il contratto in essere, oltre che facendo ricorso al semplice buon senso. Cioè gli stessi principi cui si è ispirato il Tar Lazio nel suo doppio pronunciamento".

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