Siamo ad agosto e aprendo il sito AMA S.p.a già da molte settimane troviamo un avviso in rosso che comunica l’entrata in vigore del cosiddetto “servizio estivo” definizione che si traduce nel dimezzamento delle corse degli autobus della linea urbana dell’Aquila, sono le corse “scolastiche” ad essere sospese ogni anno a partire dalla bella stagione.
Un dimezzamento delle corse che crea non pochi disagi, soprattutto per chi non dispone di un mezzo privato ed utilizza il trasporto urbano tutti i giorni.
Quest’anno inoltre, mentre le corse che collegano le varie zone della città vengono dimezzate, sono state inserite ulteriori navette che attraversano il centro storico, per agevolare certamente il turismo e il ripopolamento del centro, dimenticando però che esiste un mondo, oltre la zona centrale, che ha bisogno di servizi per andare in università, a lavoro, ma anche per vivere la socialità e gli eventi di questa stagione.
La linea 1, 3 e 4, tra le più importanti perché collegano le zone Centro-Aquilone-Ospedale, hanno una frequenza dilatata all’ora e 20, mentre chi vive nelle zone periferiche deve fare i salti mortali per raggiungere i poli più importanti della città.
Abbiamo raccolto qualche testimonianza di chi subisce i disagi del trasporto pubblico in questa città, tanto d’estate quanto durante tutto l’anno.
“Il servizio autobus è rimasto fermo al post sisma, per esempio la linea 2 fa un percorso che non ha senso, non porta neanche all’università- racconta Eleonora Visalli, studentessa e lavoratrice- il mio problema è che abitando a San Domenico, per andare a lavorare a Coppito paese devo prendere l’autobus alla Fontana Luminosa perché, appunto sotto casa, in via XX settembre, che nel frattempo è tornata abitata, passa solo il 2. Ci sono poche corse e studiate male, la ratio dietro gli orari non è aggiornata allo stato attuale, in cui molte zone sono tornate abitate ma continuano a non avere servizi.”
“In più spesso le bacheche delle fermate degli autobus, soprattutto nelle zone periferiche, sono vuote, per esempio la fermata Optimess Reiss Romoli non ha gli orari in bacheca" continua Eleonora Visalli.
L’Aquila in quanto capoluogo di regione e città universitaria dovrebbe rappresentare un esempio per tutto il territorio per quanto riguarda il servizio di trasporto pubblico, ma appena chiudono le scuole i disagi che già esistono vengono solo amplificati, rendendo la città invivibile per chi non ha una macchina.
Sono tante le persone che chiedono l’aggiunta di corse notturne per rendere la città a misura di studente, ma ad oggi dopo le 20 non esistono mezzi per raggiungere i luoghi della movida e solo in queste settimane sono state aggiunte navette fino alle 23, ma anche esse percorrono solo il centro storico.
Proprio riguardo questo Eleonora Visalli aggiunge: “Tanta gente se ci fossero gli autobus notturni prenderebbe quelli anziché usare la macchina e rischiare magari anche incidenti, una città universitaria ha bisogno di un servizio efficiente anche d’estate, non è possibile che venga bloccato tutto appena finisce la scuola”
E poi c’è anche chi vive in periferia e durante l’anno dispone di pochissime corse, organizzate male e invivibili.
“Per raggiungere il centro con i mezzi pubblici si impiega moltissimo tempo e bisogna sempre adattarsi ai pochi orari di partenza che ci sono- racconta Girolamo Giammaria che vive a Cese, studente che ha conseguito la maturità quest’anno al Liceo scientifico Bafile.
“Non esistono corse dirette d’estate e prendere due autobus non fa altro che aumentare i tempi di percorrenza, già alti a causa della lontananza dalla destinazione e delle numerose fermate che l'autobus deve compiere- continua Girolamo Giammaria- l'inefficienza del servizio è resa evidente dal fatto che ci sono linee extraurbane che impiegano molto meno tempo per collegare tra loro zone più lontane e quindi paradossalmente chi abita a Scoppito o a Tornimparte, raggiunge il centro dell'aquila più velocemente di chi abita a Cese.”
Anche la prima periferia della città vive non pochi disagi, Emanuele Amadio, studente del Liceo Scientifico Bafile che vive a Pettino, racconta i disagi che vive come giovane che usufruisce del trasporto AMA per muoversi:
“Di solito passa un autobus ogni quaranta minuti diciamo, ma d’estate un autobus ogni ora e mezza e non è il massimo come servizio. Durante il periodo scolastico, quando esco alle dodici da scuola, devo prendere l’autobus all’una e mezza, in più gli autobus sono davvero troppo affollati la mattina quando si va a scuola.”
“Il servizio è molto disorganizzato- aggiunge Emanuele Amadio- per esempio i punti vendita dei biglietti spesso in realtà non li vendono perché non glie li inviano e a bordo non li fanno.”
Una città, oltre agli eventi, il turismo, le piazze, ha bisogno anche di servizi efficienti per chi la vive.
Esiste tutta una parte di città che ad oggi rimane pressoché isolata, una parte di città per cui i mezzi privati sono un privilegio o un qualcosa di evitabile, se potessero, una parte di città che è costretta a scontrarsi con un servizio che dovrebbe essere pubblico ma che anch’esso è solo appannaggio di chi vive nelle zone più servite.