Si è svolta questa mattina la conferenza stampa per la presentazione del protocollo d’intesa fra ADSU e ATER, la realizzazione di uno studentato nello stabile di proprietà dell’ATER collocato in Via Antica Arischia, la struttura verrà utilizzata a partire dall’anno accademico 2023/2024.
Questa mattina erano presenti Isidoro Isidori, presidente ATER, Serena Parlante, vice presidente Cda ATER, Massimo Scimia, Cda ATER, Alfredo D'Ercole, direttore generale ATER, Eliana Morgante, presidente ADSU.
Proprio la Morgante ha precisato che già è stato predisposto l’utilizzo di una palazzina che potrà ospitare 100 studenti, ma ci si riserva la possibilità di acquisire anche la palazzina gemella in modo tale da raddoppiare l’offerta di posti letto.
Inoltre nella struttura saranno disposto il sevizio mensa, mentre quello di portierato verrà meno dato che non sarà necessario a detta delle sue istituzioni anche grazie all’utilizzo di controlli da remoto.
Riguardo i lavoratori che facevano parte del servizio portierato la presidente ha sostenuto “questi ultimi non sono dipendenti ADSU e la prerogativa di ogni ente pubblico è quella di non disperdere risorse, confidiamo che il loro datore di lavoro li tuteli. Questa scelta bon proviene da una mancanza di sensibilità”.
Nel corso della conferenza stampa la Morgante ha definito il protocollo come un salto di qualità per l’ADSU e la dimostrazione che quando c’è collaborazione tra enti si riesce a dare risposte alla popolazione.
Bisogna ricordare che questa operazione riguarda l’anno accademico venturo mentre per l’anno attuale restano gli 80 posti all’ex caserma Campomizzi da cui l’ADSU uscirà definitivamente il 31 luglio 2023.Un dato importante emergerà il 26 settembre, data di chiusura delle domande per l’accesso ai posti letto, in quel momento sarà possibile avere contezza della numerosità della domanda da parte della popolazione studentesca.
Inoltre all’interno della conferenza è intervenuto l’assessore del comune dell’Aquila Francesco De Santis, il quale ha definito l’accordo come un importante atto di riqualificazione della residenzialità studentesca ma anche come una sfida per la valorizzazione di una periferia come Pettino, troppo spesso considerata un quartiere dormitorio