Sono tanti i problemi che stanno riscontrando le studentesse e gli studenti del Liceo Musicale Domenico Cotugno dell’Aquila, dopo che all’inizio di quest’anno la loro sede è stata spostata dal Musp di Collesapone al Musp di Via Ficara.
L’ennesimo Musp che viene ancora utilizzato per fare attività didattica, mettendo in difficoltà gli studenti anche per la posizione in cui si trova.
Sono i trasporti infatti il problema principale di chi frequenta il Liceo Musicale: “ci sono ragazzi che vengono da tutta la provincia e non solo, anche da posti come Borgorose. Prendono autobus extraurbani come la Tua ma anche Flixbus e per questo motivo raggiungere quella sede è molto difficile, non ci sono abbastanza autobus che portino gli studenti in aula in tempo” afferma Andrea Putrignano, rappresentante di Consulta del Liceo Cotugno.
Ma facciamo un passo indietro: il caso del Cotugno è uno tra i più tormentati della città dell’Aquila, diviso in varie sedi sparse per la città dopo aver lasciato la sede principale in Via Leonardo da Vinci, a seguito di problemi riguardanti la vulnerabilità sismica dell’edificio, dopo circa cinque anni è riuscito finalmente a riunirsi nella sede unica, mantenendo però sempre la sede del Liceo Musicale distaccata.
Infatti già prima dell’epopea scoppiata nel 2017 il Liceo Musicale era situato in un Musp di Collesapone, fino a quest’anno, quando ha dovuto spostarsi appunto in Via Ficara.
“Ci è stato detto che la sede sarebbe stata più spaziosa, ed è vero, ma i problemi edilizi comunque sono tanti essendo un Musp, e in ogni caso noi rimaniamo isolati da tutti, sia dal Cotugno che dal resto della popolazione studentesca, in più rimaniamo isolati anche dai servizi di cui abbiamo bisogno e i trasporti non agevolano appunto lo spostamento. Ad esempio molti studenti frequentano il conservatorio, essere così lontani da esso è un grande problema” aggiunge Putrignano.
Ad oggi le studentesse e gli studenti sono costretti a pagare doppio abbonamento, per i trasporti urbani ed extraurbani, e in più molto spesso sono comunque costretti a fare tratte di strada a piedi, anche abbastanza lunghe, per andare a prendere l’autobus che li porterà a casa, di solito da Via Ficara fino all’Amiternum o alla stazione dei treni, soprattutto nei giorni in cui svolgono rientri pomeridiani (molto frequenti per un liceo musicale).
Come se non bastasse, a 13 anni dal sisma, bisogna ancora fare i conti con strutture che presentano molti difetti: “i termosifoni non sempre funzionano e comunque sono disposti male, anche l’utilizzo della palestra è precario perché spesso fa troppo freddo per andarci e restiamo a fare lezione in classe. Poi ci mancano degli strumenti fondamentali per fare attività fisica, nonostante siano stati richiesti tempo fa” continua a raccontare il rappresentante di Consulta.
Scarsa anche l’illuminazione, infatti racconta lo studente intervistato, alle 17:30 è buio e c’è solo un lampione ad intermittenza nella zona in cui i ragazzi transitano.
“Sicuramente chiediamo di risolvere questo forte disagio con i trasporti, ma poi vorremmo anche essere meno isolati. Per quanto siamo vicini agli altri indirizzi del Cotugno comunque quella sede rimane isolata, siamo un centinaio di ragazzi, non è bello trovarsi da soli in mezzo al nulla” è questo l’appello lanciato da Andrea Putrignano.
Su questo tema si stanno muovendo studenti e genitori, provando a sollevare la questione con le istituzioni competenti, ma nel frattempo lunedì gli studenti del musicale con l’Uds L’Aquila si sono mobilitati in un presidio simbolico davanti al Liceo, inoltre il 18 novembre proprio l’Uds L’Aquila ha indetto corteo: l’obiettivo è quello di chiedere interventi strutturali per tutelare la sicurezza nelle scuole e il diritto allo studio.
Si svolgeranno mobilitazioni anche in altre città dell’Abruzzo e in tutto il Paese.