Venerdì, 02 Dicembre 2022 12:37

Gran Sasso, Sinistra Italiana: "pensare ad arroccamenti sciistici è una follia"

di  Redazione

Proprio nella giornata di ieri (leggi qui i senatori di Fratelli d’Italia Guido Liris ed Etelwardo Sigismondi, eletti in Abruzzo, nell’incontro con il sottosegretario all’Ambiente Claudio Barbaro, affermavano che fosse “opportuno rivedere il perimetro delle zone di massima tutela ambientale del Gran Sasso, dopo aver verificato la possibilità di fare istanza al Ministero per riperimetrare i Sic e le Zps con la possibilità di tirare fuori dall’area di massima tutela la stazione sciistica di Campo Imperatore”, ed oggi arrivano i primi commenti.

Sono Enrico Perilli e Pierluigi Iannarelli del Circolo di Sinistra Italiana a muovere la critica ai senatori : “dopo la sonora sberla della sentenza della Corte Costituzionale che ripristina i vecchi confini del Parco Regionale Sirente Velino, con particolare riferimento alla tematica che aveva ricevuto le nostre critiche e quelle delle Associazioni ambientaliste, ovvero che la partecipazione non era stata qualificata e che non era stato adottato nessun metodo scientifico di riperimetrazione ma semplicemente e desolatamente una marchetta ad uso di comitati elettorali, ora si insiste da quest’altra parte del massiccio, sul Gran Sasso, con la stessa scelleratezza e superficialità politica.”

Ed aggiungono: “Giova ricordare alcune cose; i siti di protezione europea SIC e ZPS sono stati istituiti dalla Commissione Europea, pertanto, anche qui è necessario un approccio rigidamente scientifico che vada a dimostrare come e quando quell’istituzione ha fallito. La Regione Abruzzo oramai da un decennio non rispetta la normativa che regola la gestione dei SIC e ZPS, temiamo quindi che queste manovre possano, invece che portare alla riperimetrazione così tanto voluta dalla destra, far incorrere la Regione stessa in una procedura di infrazione.”

I due ricordano come “continuare a pensare ad arroccamenti sciistici in piena emergenza climatica, con sperpero di soldi pubblici, è una vera e propria follia. Anche qui è necessario ribadire, al contrario dell’ipocrisia adottata da chi sostiene queste misure, che funivie e altre infrastrutture del genere, hanno un altissimo impatto ambientale dal punto di vista paesaggistico, dal punto di vista energetico e dal punto di vista dell’alterazione del territorio. Non è quindi assolutamente vero che sono sistemi ecologici ad impatto zero, ma al contrario l’impatto è altissimo.”

E poi il duro affondo “la turistizzazione di massa già fallita che non restituisce identità ai territori stessi ma semplicemente li trasforma in “centri commerciali” e questo è un ulteriore passo verso il declino e non verso la loro rinascita.”

Ultima modifica il Venerdì, 02 Dicembre 2022 12:55
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