Martedì, 07 Maggio 2013 12:37

Nuovo sciopero di Sistema spa: i lavoratori in presidio davanti l'Emiciclo

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Nuovo sciopero dei lavoratori di Sistema spa che, in questi minuti, stanno manifestando davanti l’Emiciclo dell’Aquila, contestualmente alla riunione del consiglio.

L’Arpa SpA, infatti, ha deciso unilateralmente la cessione delle proprie quote azionarie della Sistema che, dal 1996, gestisce i servizi complementari al trasporto pubblico quali pulizia, rifornimento e movimentazione bus nonché la vendita e distribuzione dei titoli di viaggio e attività di informazione all’utenza.

“ARPA – scrivono i segretari provinciali di categoria della FILT CGIL, FIT CISL, UIL UILT e FAISA-CISAL- nega qualsiasi possibilità di confronto e di concertazione ai rappresentanti dei Lavoratori. Tace di fronte a pareri ormai inconfutabili secondo i quali la sorte di Sistema spa non risulta legata ai dettami della legge n°135 del 07/08/2012 conosciuta come “Spending review”. Tutto questo alla vigilia del riordino delle società di trasporto pubblico abruzzese; occasione in cui i lavoratori di “Sistema” ritengono verosimile trasformare la Società nell’Azienda unica dei servizi a terra”.

In effetti, la fusione tra le due società sembrava già decisa. E invece, su iniziativa del presidente dell’Arpa Massimo Cirulli, è stato pubblicato un bando di gara con il quale il Consiglio di Amministrazione ha indetto una gara per la cessione della proprie quote azionarie (il 62%) della Sistema Spa. Tutto questo dopo che per anni Regione e Amministratori di Arpa, pur in presenza di costanti denunce sindacali, hanno condiviso in modo silente una gestione per nulla efficace dell'azienda, caratterizzata dall'assenza di un piano industriale e da conseguenti ripercussioni negative sul proprio conto economico e, indirettamente, anche sui bilanci di Arpa. Ora, a rimetterci, potrebbero essere 110 lavoratori.

Della questione si discute da più di un anno. Sistema spa, nata alla fine degli anni Novanta con un accordo politico bipartisan per gestire le biglietterie (prima affidate a una società privata, la Carinci), ha un bilancio in perdita, un mercato chiuso visto che il cliente è uno solo, Arpa (se si escludono le biglietterie di Roma), e non pochi problemi legati alla gestione. Già nell’aprile del 2012, il capogruppo del Pd in consiglio Regionale, Camillo D’Alessandro, aveva denunciato che la società perdeva ogni giorno mille euro, confermando le perplessità sorte nella dirigenza Arpa all’epoca della sua costituzione. Se fosse stato per Arpa, infatti, Sistema spa non sarebbe mai nata. La società regionale dei trasporti aveva proposto alla Regione, primo azionista, di far svolgere il servizio al cosiddetto “personale inidoneo”, a personale cioè non più adatto alla guida dei bus. Ma i partiti decisero diversamente.

Oggi le quote sono per il 62% a carico di Arpa, il restante 38% è distribuito fra Di Fonzo Spa con (14%), Gtm (12%), Ferrovia Adriatico Sangritana (1%), altri (17%). Per far fronte alla perdite il 6 dicembre 2011 l’assemblea straordinaria della società aveva stabilito di procedere urgentemente all’azzeramento del capitale sociale di 415.608 euro, a copertura parziale delle perdite ed alla ricostituzione del capitale stesso mediante l’emissione di 14.741 nuove azioni al prezzo di 52 euro ciascuna, assegnando il termine, a pena di decadenza, del 31 gennaio 2012 per l’esercizio del diritto di opzione a favore dei soci. L’Arpa, però, ha deciso di non procedere all’acquisto delle azioni lasciando nel limbo Sistema.

Ora la decisione di cedere le quote azionarie, scelta incoerente scrivono i sindacati con quanto si sta discutendo nell'ambito del cosiddetto "patto per i trasporti regionali" che, a sentire i lavoratori, dovrebbe assegnare alla Sistema, dopo una riorganizzazione, un ruolo di primo piano di tutte quelle attività complementari, e al tempo stesso essenziali, per i servizi espletati dalle tre aziende regionali Arpa, Gtm e Sangritana che insieme costituiscono circa l'80% dei servizi di trasporto pubblico della Regione Abruzzo.

"E’ un'operazione improvvisa e immotivata", concludono i sindacati, "che apre di fatto alla privatizzazione dell'azienda ed alla precarizzazione dei rapporti di lavoro con una inevitabile riduzione dei posti di lavoro o, in alternativa, ad una sensibile contrazione degli orari di impiego e quindi dei salari. Una manovra che affiderà, peraltro, ad una impresa esterna, il delicato compito di gestire le attività di vendita dei biglietti e degli abbonamenti, ovvero milioni e milioni di euro di entrate per i quali - allo stato attuale - l'attività di controllo e di riscontro, è direttamente ed esclusivamente affidato ad Arpa".

I lavoratori in presidio potrebbero essere ricevuti a breve dai consiglieri regionali.

Ultima modifica il Martedì, 07 Maggio 2013 12:43

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