Venerdì, 05 Settembre 2014 18:26

D'Alfonso in tour conoscitivo della sanità abruzzese: "Alzare l'asticella dell'assistenza è la nostra priorità"

di 

Il presidente della Giunta regionale Luciano D'Alfonso è in viaggio conoscitivo attraverso le maggiori realtà ospedaliere abruzzesi. Dopo aver visitato il Santo Spirito di Pescara e il San Salvatore dell'Aquila, D'Alfonso ha fatto tappa in mattinata al Mazzini di Teramo, mentre lunedì visiterà l'ospedale Santissima Annunziata di Chieti.

"Innanzitutto, mi interessa conoscere il vissuto quotidiano di queste strutture -ha spiegato D'Alfonso -successivamente mi confronterò anche con la comunità che opera negli ospedali, non solo quelli dei capoluoghi ma anche con il personale sanitario dei presidi presenti sul territorio. L'obiettivo - ha proseguito -è quello di ricostruire il curriculum vitae di ciascuna realtà ospedaliera. In sostanza intendiamo capire qual è il livello delle prestazioni che vengono erogate, qual è il livello dei bisogni, quali sono le esigenze legate alla geometria degli spazi ospedalieri e qual è la quantità di doveri che ha la Regione nei confronti di queste speciali articolazioni per fare in modo che i servizi siano all'altezza della domanda dei cittadini".
 
Accompagnato nella sua visita dall'assessore Dino Pepe, dal consigliere regionale Luciano Monticelli e dalla consigliera comunale Manola Di Pasquale, il presidente della Regione ha incontrato i vertici del nosocomio teramano per confrontarsi su criticità e punti di forza e creare i presupposti per elaborare strategie condivise per elevare il livello di premura verso i pazienti. Tra i suoi programmi quello di monitorare gli operatori sanitari, senza delegare società esterne per controllare se le prestazioni rispondono effettivamente alle aspettative dell'utenza. 
 
"Nei diversi reparti che ho visitato - ha dichiarato D'Alfonso-non ho potuto non registrare la dedizione al lavoro e alla cura dei pazienti da parte del personale. In particolare, mi ha colpito la professionalità degli operatori della centrale operativa del 118 per il modo con cui si rapportano con l'utenza. Ho notato anche le criticità legate alle corsie di uscita delle ambulanze del Pronto soccorso. Innalzare l'asticella dell'assistenza è una nostra priorità ma per riuscirci si dovrà porre riparo anche a queste problematiche".

Riguardo la nomina per il nuovo direttore della Asl di Teramo, il presidente della Giunta ha dichiarato che ciò che è importantè è che venga scelto un professionista in grado di organizzare una buona offerta sanitaria: "Nel suo curriculum non deve esserci l'amicalità di pranzi o cene ma una grande capacità amministrativa che, peraltro, verrà sottoposta ad una periodica lettura. Di certo - ha concluso D'Alfonso- sarà un nome condiviso dal Comitato ristretto dei Sindaci e dalla comunità sanitaria teramana"
 
Inoltre, ieri il Ministero della Salute ha pubblicato un Report sul monitoraggio dell'erogazione dei Livelli Essenziali di Assistenza dei SSR dal 2007 al 2012 nelle Regioni in Piano di rientro (Abruzzo, Calabria, Campania, Lazio, Molise, Piemonte, Puglia e Sicilia). 
 
Più assistenza territoriale, progressivo contenimento dell'inappropriatezza ospedaliera e riduzione di quella clinica e organizzativa dei ricoveri ospedalieri di riabilitazione, maggiore efficienza delle strutture ospedaliere con riduzione della degenza media, tendenziale allineamento della dotazione di posti letto ospedalieri con lo standard nazionale: questi i dati positivi che si evincono dal documento. 
 
Il Report evidenzia come le percentuali dell'assistenza territoriale siano buone per gli anziani  (67%) e in miglioramento per i malati con disturbi psichiatrici, i terminali e i disabili.

Buoni i risultati anche per quanto riguarda le giornate di assistenza residenziale e semi-residenziali, soprattutto per gli anziani e per l'offerta dei posti letto. 

Ancora emergono, tuttavia, carenze nell'aspetto di riorganizzazione e riqualificazione dei sistemi sanitari e sulla garanzia (in termini di qualità ed equità) nell'erogazione dei livelli essenziali di assistenza.
 
Sul totale delle giornate di degenza del 2012 la percentuale complessiva dell'inappropriatezza è stata pari al 26% circa, in diminuzione rispetto all'anno precedente. 

Complessivamente, sono state 1.519.445 le giornate di degenza ad elevato rischio di inappropriatezza suddivise: 890.282 giornate relative a ricoveri con potenziale inappropriatezza clinica (30.723) e 629.163 giornate relative a ricoveri clinicamente appropriati ma con durata di degenza fuori dal range appropriato.

Nel biennio 2010-2012, dunque, tutte le Regioni hanno ridotto la percentuale di ricoveri ad alto rischio di inappropriatezza clinica nel biennio 2010-2012, innalzando cosi' il valore medio nazionale da 16,1% a 13,5%; non hanno fatto invece registrare dati omogenei riguardo l'inappropriatezza organizzativa e hanno visto aumentare la percentuale di giornate di degenza ad alto rischio di inefficienza, passando da 8,7% a 9,1%. Nel quinquennio 2007-2012, si e' assistito a un generale aumento delle unita' di assistenza, pari al 6%, per l'effetto combinato dell'incremento dell'assistenza territoriale e della riduzione dell'assistenza ospedaliera.

Tali evidenze, si legge nel Report, confermano che, nel periodo considerato, il percorso intrapreso dalle Regioni, soprattutto quelle in Piano di Rientro, e' stato finalizzato alla promozione di interventi volti all'incremento dell'assistenza a livello territoriale, a seguito anche ad esempio di processi di riorganizzazione e riconversione delle strutture territoriali.

Tutte le Regioni, dal 2007 al 2012, hanno infatti potenziano l'assistenza territoriale (valore medio 2012 - 1.817 gg per 1.000 ab.) e ridotto l'assistenza ospedaliera attestandosi, nel 2012 ad un valore medio di ca. 1.115 gg per 1.000 abitanti.

Quanto alla spesa farmaceutica, infine, nel periodo 2007 - 2012, si e' riscontrato, a livello medio Italia, che a fronte di un aumento dei consumi farmaceutici territoriali di classe A-SSN, pari al 12%, si e' registrata una riduzione della spesa farmaceutica netta pro capite di farmaci di classe A-SSN del 22%. Un fenomeno, chiarisce il ministero della Salute, dovuto alla messa in atto di interventi di razionalizzazione dei consumi e della spesa (ad esempio incentivazione all'utilizzo dei farmaci generici, ricorso alla distribuzione diretta e per conto che molte Regioni hanno adottato, introduzione di meccanismi di pay-back, e di formule di compartecipazione alla spesa).

Per le Regioni in Piano di rientro si registra una spesa media pro capite pari a 167 euro, con uno scostamento percentuale medio rispetto alla spesa media nazionale pari a +10%. (AGI) Rm9/Pgi.
 

 

Ultima modifica il Venerdì, 05 Settembre 2014 18:52

Articoli correlati (da tag)

Chiudi