Altri guai all'orizzonte per il Comune dell'Aquila.
A seguito dell'ultimo bollettone inviato agli assegnatari degli alloggi del progetto Case e dei Map, infatti, alcuni cittadini hanno inteso presentare istanza al Difensore Civico della Regione Abruzzo.
E l'avvocato Sisti - nel chiedere chiarimenti all'amministrazione attiva - ha sottolineato come "la metodologia del calcolo applicato, apparirebbe profondamente iniqua e contraria ai principi fondamentali dell'ordinamento giuridico".
Nero su bianco insomma, il Difensore Civico ha riconosciuto le ragioni dei cittadini confortanti, così, nella decisione di non pagare le utenze almeno fino a quando non saranno prodotte delle bollette con gli esatti importi da versare per quanto realmente consumato. Un bel problema per il Comune dell'Aquila, che deve rientrare dei debiti contratti con le società fornitrici.
"Gli istanti - scrive l'avvocato Sisti - riferiscono la circostanza che le somme relative ai consumi di acqua sanitaria, riscaldamento ed elettricità, verrebbero addebitate non in base ai reali consumi, ma sulla base di coefficienti che prendono in considerazione i giorni di occupazione, la superficie totale degli alloggi e il coefficiente storico derivante da quanto già emesso nella precedente bolletta, pur essendo stati istallati nei singoli alloggi - a detta degli istanti - gli apparecchi di misurazione che consentirebbero una esatta rilevazione dei consumi per ogni famiglia".
Inoltre, aggiunge Sisti, "nei bollettini di pagamento, oltre a mancare una ripartizione tra i consumi di gas e riscaldamento, non sarebbero specificati i costi riferiti alle spese relative alle utenze condominiali che dovrebbero essere ripartiti secondo le tabelle millesimali e non addebitate forfettariamente".
Per questo, la metodologia del calcolo applicato apparirebbe iniqua e contraria ai principi dell'ordinamento giuridico. Dunque, il Difensore Civico ha invitato l'amministrazione a fornire ogni informazione utile alla comprensione della questione, "auspicando un fattivo intervento nel rispetto dei diritti dei cittadini che si dichiarano disponibili a pagare, ma nella misura di quanto effettivamente consumato".
Un intendimento chiarissimo, insomma. Ed ora, c'è da scommetterci, saranno in molti a seguire l'esempio degli assegnatari che per primi hanno deciso di non pagare le bollette e di rivolgersi al Difensore Civico. Davvero un bel guaio, per l'amministrazione.