Unificazione delle ex Ipab e previsione di una sola Azienda dei servizi alla persona, riferimento per l'intero milione e 200 mila cittadini abruzzesi. Sforbiciata a rinnovamento anche per gli ambiti sociali che saranno ridotti a 24 per diventare distretti sociali, coincidenti con i distretti sanitari.
In questo modo, la Regione Abruzzo aggancerà la rivoluzione di ridurre ad un unico sistema territoriale di gestione l'aspetto sociale e quello sanitario. Di conseguenza, sarà individuato un solo dipartimento sociale-sanitario nella Regione e si produrrà un unico piano sociale integrato con le politiche della salute.
Le principali e più attese indicazioni per la riforma della legge per le Politiche sociali, risalente al 1998, sono state presentate questa mattina dall'assessora al ramo, Marinella Sclocco, nel corso di una conferenza stampa. Le linee guida prevedono la trattazione di altri aspetti come una più stringente partecipazione e coinvolgimento del Terzo settore (l'assessore Sclocco ha annunciato tra un mese la convocazione degli Stati generali del sociale abruzzese per la consultazione sulle Linee guida), la nascita dei comitati sociali delle comunità locali, la fine della deregulation degli addetti alla cura della persona, con la nascita del catalogo delle professioni; nuove regole per l'autorizzazione e l'accreditamento dei servizi sociali, per puntare sulla qualita' delle strutture sociali e sulla qualificazione del personale.
Le linee guida guardano al terzo settore come "ad un traino per la crescita della Regione". Si parla di 13 mila operatori di assistenza, 88 mila volontari: "la più grande industria delle cure", ha spiegato l'assessora. "La white economy - ha aggiunto - è il bacino occupazionale più ampio per le assunzioni dei prossimi cinque anni in Abruzzo". Per cogliere l'obiettivo è necessario anche innovare e riprogettare la governance, tutta rivolta a creare accordi di sussidiarietà tra comuni e associazioni che potranno progettare e gestire insieme i servizi alle persone. Inoltre, sarà resa più agevole la partecipazione agli avvisi e ai bandi dei fondi europei, mentre gli enti pubblici potranno mettere a disposizione i beni pubblici per il terzo settore: "Insomma - ha dichiarato Marinella Sclocco - sarà più facile fare impresa sociale".
L'assessora Sclocco, nell'illustrare le risorse finanziare a beneficio del sociale, ha sottolineato di aver "trovato - a due mesi dall'insediamento - una situazione economica e finanziaria grave per il mancato trasferimento di 23 milioni di euro agli ambiti. Non ho trovato uno strumento di programmazione, ho trovato solo mancati trasferimenti". Ha poi aggiunto di essersi attivata anche per recuperare 31 milioni di euro dal Fondo sociale europeo da destinare all'inclusione sociale e alle imprese sociali; accanto a questo, ulteriori fondi proverranno dal Fesr 2014-2010, circa 20 milioni da destinare a costruire o ristrutturare edifici che saranno in uso al terzo settore, come asili nido, ospedali di comunità.
In sostanza, nei prossimi sette anni il sociale potrà contare su uno stanziamento complessivo di fondi Fse pari a 140 milioni di euro. Ecco alcuni numeri del sociale in Abruzzo: 210 mila bambini, 558 mila famiglie, 100 mila famiglie in povertà, 65 mila disabili, 289 mila anziani oltre i 65 anni e 153 mila oltre i 75.