Venerdì, 17 Maggio 2013 14:43

Il progetto C.A.S.E nel mirino della Corte dei Conti europea

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L’Europa torna ad occuparsi del progetto C.A.S.E. La Corte dei Conti, infatti, ha rilevato una serie di anomalie sull'utilizzo dei 350 milioni stanziati per la ricostruzione post-sisma. Se dovesse avere ragione non solo l'Italia dovrà restituire queste somme ma si aprirebbe una procedura di infrazione. Lo ha reso noto, nel corso di una conferenza stampa, l'europarlamentare Enzo Rivellini, relatore del dossier che la Corte dei Conti ha chiesto al Parlamento per indagare in merito ai costi, alle pertinenze e ad eventuali abusi e sprechi sul terremoto del 2009.

"L'Europa immediatamente dopo il terremoto - ha spiegato Rivellini - ha dato all'Italia 494 milioni di euro per le prime esigenze abitative. Il nostro Paese ha diviso questa somma in due capitoli e, precisamente, il primo riguarda il progetto M.A.P per circa 144 milioni di euro; il secondo il progetto CASE per 350 milioni di euro. Per quanto riguarda il primo capitolo - ha proseguito l'europarlamentare - la Corte non ha fatto rilievi, mentre per i 350 milioni di euro ha evidenziato delle anomalie relative all'aumento dei costi al metro quadro pari al 43% e alla delibera comunale numero 162 del 29 dicembre del 2011. La Commissione europea ha, invece, fatto una relazione diversa affermando che i 350 milioni di euro sono stati spesi in maniera congrua per le situazioni geografiche, architettoniche e climatiche della città dell'Aquila e per la scelta di costruire moduli abitativi di qualità".

Per quanto riguarda l'aumento dei costi Rivellini ha detto di aver incontrato ieri le autorità aquilane: "mi sono fatto un'idea che mi conforta. Nessuno mi ha parlato di un eventuale scandalo ma mi hanno fornito le ragioni sulle scelte operate. Mi hanno specificato le difficoltà della ricostruzione della città: L'Aquila non può essere buttata a terra e ricostruita ex novo, bisogna procedere con calma e tranquillità".

Infine, l'europarlamentare ha sostenuto che i timori della Corte Europea che il Comune possa inserire sul mercato immobiliare le abitazioni del progetto M.A.P sono infondati: "il sindaco dell'Aquila mi ha detto che non si prevede la vendita dei nuclei abitativi ma solo il ricorso ad affitti provvisori per recuperare le somme per la gestione e la manutenzione dei complessi abitativi. La prossima settimana il primo cittadino mi invierà una precisazione in tal senso che poi provvederò a relazionare alla Corte dei Conti". 

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