Domenica, 19 Maggio 2013 21:39

Prima domenica aquilana di sole e caldo incerto, un racconto

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Eccola la prima domenica di sole della stagione con caldo incerto, ma col sole vero che batte sulla terra bianca scavata e sulle pietre scoperte abbaglianti.

"Sotto il pavet la spiaggia": sembra di essere altrove, il vento gonfia le bandiere di una concessionaria su Viale Corrado IV.

La sabbia ti arriva in faccia accanto i lavori per la nuova rotonda. Qui si demolisce e si ricostruisce e costruisce e tutto si sposta, nasce e muore veloce. Ok, guarda come possiamo cambiare...che l'identità deve esser fluida o fa paura.

Lentamente capisco che è una città anche questa, con le stesse strade da percorrere ogni giorno e che ogni giorno batto veloce come il tempo che ci siamo dati, ma non oggi. E' domenica, prima domenica della stagione di sole e caldo incerto.

Qualcuno cammina, incrocio le ombre calme degli alberi di Via XX Settembre, mentre adagio scorre lo sguardo oltre le ruote dell'automobile.

Sono contento di non vedere turisti davanti le rovine della casa dello studente perché in quel momento ho i Ramones a palla in autoradio e penso: "avete rotto di venire qua a comprare la sofferenza" - sbotto - Io qui sono vivo! ehiiii! sappiate che qui vogliamo vivere, e la memoria di quello che è successo l'abbiamo incisa nel peso della nostra breve storia, potete sentirla?"

Davanti la basilica di ColleMaggio gli aquilani giocano a pallone e corrono sul prato nella prima domenica di sole e caldo incerto, mentre la brezza che t'accarezza in volto è la consolazione più grande di esser vivi. Qui quest'aria la puoi respirare anche quando il sole brucia.

Questa è la mia città, penso, mentre in cerca di parcheggio salgo la salita per l'ex manicomio, e mi ingorgo all'ingresso.

Ultima modifica il Lunedì, 20 Maggio 2013 13:05

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