Venerdì, 07 Novembre 2014 13:21

'Sblocca Italia' è legge: infuriano le polemiche, botta e risposta tra senatrici

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'Sblocca Italia' è legge. In Senato, il Governo ha chiesto l'ennesima fiducia e Palazzo Madama ha dato il via libera con 157 voti favorevoli, 110 contrari e nessun astenuto.

Furiosa la protesta del Movimento 5 Stelle: il senatore Sergio Puglia si è sdraiato sui banchi del governo con le mani sporche di inchiostro, come fosse petrolio. Altri hanno tentato di impedire ai senatori di votare sotto i banchi della presidenza.

Nulla da fare. Dopo la sospensione decisa dal presidente di turno Calderoni, la maggioranza ha trasformato in legge un decreto assai contestato. Che ha spaccato il mondo politico e, in particolare, ha scatenato polemiche in Abruzzo.

Infatti, il decreto 'Sblocca Italia' condanna il paese all’arretratezza di un’economia basata sul consumo intensivo di risorse non rinnovabili e concentrata in poche mani. "È un vero e proprio assalto finale delle trivelle al mare che fa vivere milioni di persone con il turismo; alle colline dove l’agricoltura di qualità produce vino e olio venduti in tutto il mondo; addirittura alle montagne e ai paesaggi sopravvissuti a decenni di uso dissennato del territorio. Basti pensare che il Governo Renzi rilancia le attività petrolifere addirittura nel Golfo di Napoli e in quello di Salerno tra Ischia, Capri, Sorrento, Amalfi e la costiera Cilentana, dell’omonimo Parco Nazionale", hanno denunciato i comitati, le organizzazioni e le reti sociali di tutta Italia.

"Le grandi opere con il loro insano e corrotto 'ciclo del cemento' - hanno spiegato - continuano ad essere il mantra mentre interi territori aspettano da anni il risanamento ambientale". Il dramma è che il 'sistema Mose', l'approccio emergenziale ben noto ai terremotati aquilani, diventa la regola, con commissari e 'general contractor' che gestiranno grandi aree urbane in tutto il Paese. "Questo Decreto anticipa nei fatti le peggiori previsioni della modifica della Costituzione accentrando il potere in poche mani ed escludendo le comunità locali da qualsiasi forma di partecipazione alla gestione del loro territorio. Il provvedimento si configura come un primo passaggio propedeutico alla piena realizzazione del piano complessivo di privatizzazione e finanziarizzazione dell’acqua e dei beni comuni che il Governo sembra voler definire compiutamente con la legge di stabilità".

Lo 'Sblocca Italia' è stato molto discusso, in particolare, qui in Abruzzo. Il decreto infatti potrebbe dare il via libera a numerosi progetti di estrazione petrolifera su 4.200 chilometri quadrati interessati da istanze di permessi di ricerca in terraferma in terra abruzzese, e ai tre procedimenti in corso per l’attivazione delle piattaforme off shore Ombrina Mare 2, Elsa 2, Rospo Mare 2. Riconosciute dal decreto come 'strategiche' e meritorie di procedure 'chiare ma commisurate alla natura di pubblica utilità, urgenza e indifferibilità' per poter attuare la strategia energetica nazionale.

La giunta Regionale, a tinte Pd, ha annunciato il ricorso alla Corte Costituzionale. Lo ha ribadito Luciano D'Alfonso, l'aveva già votato il Consiglio regionale all'unanimità. Un atteggiamento assolutamente schizofrenico: il governo Regionale a guida Partito Democratico intende ricorrere contro un decreto che ha ottenuto il via libera, alla Camera dei deputati e al Senato della Repubblica, con i voti dei parlamentari del Partito Democratico, su proposta del governo nazionale guidato dal Partito Democratico.

Oltre al pericolo 'trivelle', però, il decreto ha stanziato 250milioni di euro per la ricostruzione del cratere, e andrà a normare persino la gestione del progetto Case e Map. E qui la polemica si è fatta ancor più furente. Con il voto parlamentare, il Comune dell'Aquila ha avuto il via libera per far pagare indistintamente (dunque, anche ai proprietari) i canoni concessori, in aggiunta alle spese di manutenzione ordinaria che saranno a carico degli assegnatari. E' bene sottolineare che il sindaco Cialente ha ribadito che, per ora, non intende far pagare un solo euro di canone concessorio ai proprietari. Ma la possibilità c'è, per legge. Non solo. Il decreto ha autorizzato l'amministrazione a far pagare le utenze secondo le superfici e non attenendosi ai consumi, e a finanziare la manutenzione straordinaria degli alloggi con i fondi destinati alla ricostruzione. Scelte che hanno scatenato la rabbia dei comitati di assegnatari, pronti a rivolgersi alla Corte europea.

In fase di discussione a Palazzo Madama, la senatrice abruzzese Paola Pelino (Forza Italia) ha chiesto invano venissero soppresse le disposizioni che - ha sottolineato - "vanno a favore di un'amministrazione miope e autoreferenziale e non degli aquilani".

"Chi ha trovato alloggio nei nuovi moduli antisimici e da quel terribile evento ha cercato di ricominciare il proprio progetto di vita" ha detto la senatrice Pelino nel corso del suo intervento "ora viene chiamato a pagare: il canone concessorio; le spese di manutenzione ordinaria anche delle aree comuni; le bollette del gas calcolate facendo riferimento non ai consumi effettivi ma alle superfici degli alloggi".

"Come se non bastasse" ha continuato "si prevede che i soldi necessari alla manutenzione straordinaria di questi alloggi siano presi dai fondi stanziati per la ricostruzione dei territori colpiti. E' evidente che questo meccanismo comporta una deresponsabilizzazione del Comune dell'Aquila sia riguardo alla manutenzione ordinaria sia riguardo a quella straordinaria, per la quale si utilizzeranno le risorse destinate allo sviluppo delle comunità abruzzesi. In altre parole" ha incalzato la parlamentare originaria di Sulmona "si scaricano sui cittadini aquilani i costi di una disattenta e carente gestione disattenta del processo di ricostruzioine da parte dell'amministrazione locale".

Pronta la replica della senatrice democrat Stefania Pezzopane: "Con lo Sblocca Italia - ha sottolineato - arrivano all'Aquila e nei territori colpiti 250milioni da spendere nel 2014 per i piani di ricostruzione e per sbloccare la lunghissima lista di progetti già approvati, ma che non possono iniziare senza soldi. Inoltre il provvedimento contiene norme importanti richieste dai comuni per velocizzare la ricostruzione".

"Ci vuole quindi una bella faccia tosta ad affermare che lo 'Sblocca Italia' penalizza L’Aquila, come ha fatto qualche esponente di FI e M5S. Quando arrivano i 250 milioni - ha ribadito Pezzopane - bisognerebbe semmai dire grazie. Chi ha votato contro lo Sblocca Cantieri ha penalizzato L’Aquila e tutti i territori colpiti, che pure rappresentano o dovrebbero rappresentare in Parlamento. Per me la ricostruzione dei nostri territori viene prima di ogni altra cosa e, ottenuto un risultato per la mia gente, lo sostengo fino alla fine. Non così quegli abruzzesi che per motivi di appartenenza politica e di opposizione preconcetta non hanno sostenuto la battaglia per i 250 milioni. Quanto alla questione della manutenzione del progetto CASE - ha spiegato la senatrice - trovo paradossale che a parlare sia una esponente del partito di Berlusconi, che ha voluto e costruito quelle abitazioni, con tutti le pecche che conosciamo e che ha lasciato la patata bollente al Comune de l’Aquila. Nel suo intervento non ha certo parlato del dispendio di denaro di quella operazione, dei balconi che cadono, dei pilastri antisismici, che antisismici non erano, per i materiali scaduti usati. Di questo non parla e tenta penosamente di cavalcare il malessere di qualche famiglia in difficoltà".

"Il pagamento dei canoni, inoltre - ha concluso - era già previsto nelle varie OPCM e nei vari provvedimenti, presi proprio durante il governo Berlusconi e che adesso si cerca di mascherare con argomentazioni demagogiche e strumentali".

Parole che non sono piaciute affatto alla senatrice a 5 Stelle, Enza Blundo: "Solo chi è dotato di una bella faccia tosta può arrivare ad insinuare che, avendo votato no allo 'Sblocca Italia', i parlamentari abruzzesi del MoVimento Cinque Stelle non vogliano bene alla città dell'Aquila. La collega Pezzopane sa benissimo che i 250 milioni di euro previsti per L'Aquila per il prossimo triennio non saranno destinati alla ricostruzione, ma alla manutenzione straordinaria di 19 complessi antisismici costruiti dopo il terremoto, edifici che peraltro hanno già ingiustamente assorbito in passato molte risorse, sottraendole alla ricostruzione".

Dunque, l'affondo: "La senatrice Pezzopane considera forse il pagamento delle utenze sulla base dei metri quadri e non dei consumi, da parte degli abitanti delle new town, secondo quanto stabilito nel Decreto Sblocca Italia , come un norma pensata solo ed esclusivamente nell'interesse degli aquilani? Non oso pensare a quali specchi si aggrapperà, ancora una volta, per giustificare questa ingiustizia. Perché, invece, la senatrice Pezzopane non spiega a tutti gli abruzzesi come abbia potuto votare a favore di un decreto che permette prospezioni e trivellazioni permanenti in Abruzzo e in tutta Italia, nonostante avesse presentato a sua prima firma, dopo quello depositato dalla sottoscritta, un uguale Disegno di Legge finalizzato a vietare questo tipo di operazioni entro un'area di 12 miglia dalla costa?".

Il sindaco dell'Aquila, Massimo Cialente, ha risposto ironizzando: "250 milioni di euro per la manutenzione del progetto Case? Ho cose più serie a cui pensare. La domanda è: la Blundo ci è o ci fa? Spero la risposta sia la seconda, temo però sia la prima".

La polemica è destinata ad incendiarsi, nelle prossime ore. Sta di fatto che il decreto 'Sblocca Italia' è legge: così, la ricostruzione del cratere vedrà stanziate risorse per 250 milioni di euro. Gli assegnatari del progetto Case e Map dovranno pagare le bollette di alcune utenze (acqua e gas) non in base ai consumi effettivi ma in base ai metri quadri di superficie degli appartamenti. La manutenzione straordinaria degli alloggi verrà finanziata con i soldi della ricostruzione: non saranno forse 250 milioni, ma serviranno risorse comunque ingenti. Forse, tra qualche mese anche gli assegnatari proprietari di prima abitazione distrutta dal sisma dovranno pagare un canone concessorio. E l'Abruzzo, potrebbe essere violentato dalle trivelle. Altro che Regione più verde d'Europa, altro che 'Parco della Costa dei Trabocchi'. In definitiva, il territorio e il paesaggio italiano saranno ulteriormente saccheggiati e devastati da grandi opere inutili e costose. Verrà sbloccata la realizzazione degli inceneritori, imposti al pari delle altre opere ritenute strategiche e senza senza alcun vincolo di bacino. Persino le attività di prospezione, ricerca e coltivazione d’idrocarburi e quelle di stoccaggio sotterraneo di gas naturale rivestiranno carattere d’interesse strategico e saranno di pubblica utilità, e quindi urgenti e indifferibili.

Davvero possiamo nasconderci dietro a 250milioni destinati alla ricostruzione?

 

Ultima modifica il Venerdì, 07 Novembre 2014 13:40

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