"Prevedere quando si autorizza il versamento del Sal a favore di un’impresa una certificazione inerente gli avvenuti pagamenti (ai subappaltatori e ai fornitori) da parte di quell’impresa è certamente corretto. C’è da chiedersi però se aziende scorrette o mafiose, alle quali... si affida la responsabilità di autocertificare la propria correttezza, dinanzi al denaro si lascino intimidire dal reato di responsabilità penale legato alle autocertificazioni false".
A scriverlo, in una nota, è la Cgil L'Aquila. La vicenda è quella relativa alle denunce anonime sporte da alcuni sabappaltatori che, nei giorni scorsi, avevano lamentato il mancato pagamento di alcune commesse.
"Quello che oggi non ci convince" scrive il sindacato "quando è venuta a galla la vicenda dei falsi pagamenti dei subappalti, è il fatto che non si ricorda (o si finge di non ricordare) che il rischio che scoppiasse uno scandalo come questo fu segnalato proprio dalla Cgil oltre un anno fa. Era il 31 luglio 2013, e in una nota alla stampa (quella riportata in apertura) spiegavamo già allora di aver evidenziato il problema ma che nessuno, a partire dalla politica, aveva dato ascolto alle nostre preoccupazioni. Al punto che la legge in vigore oggi fu approvata senza tenere in nessuna considerazione i nostri timori, senza modificare le norme sul pagamento dei Sal (gli stati di avanzamento dei lavori), e persino tornando indietro rispetto al dialogo e al confronto che avevano contraddistinto i rapporti con i sindacati sui temi della ricostruzione".
"Non sono le aziende che frodano i subappaltatori e i fornitori (oltre i lavoratori, naturalmente...) a poter autocertificare la bontà dei propri comportamenti, e neppure si può rivolgere un generico appello alla correttezza alle ditte iscritte a questa o quella organizzazione imprenditoriale. Ciò che serve sono norme nuove e regole certe, con le relative sanzioni a carico dei furbi e dei disonesti che aumentano i loro conti in banca a scapito di altre imprese evidentemente ricattabili o in posizione subalterna".
"Se davvero vuole cambiare rotta la politica ha davanti a sé una grande occasione: la nuova legge sulle regole della ricostruzione che il Parlamento discuterà all’inizio del prossimo anno. E’ quello il momento per mettere nero su bianco, una volta per tutte, i compiti di ciascun attore della ricostruzione, rivedendo anche (nelle procedure di pagamento dei Sal) la responsabilità e il ruolo dei presidenti dei consorzi, del direttore dei lavori e degli amministratori di condominio. In modo che l’autocertificazione non resti il sistema più comodo per le aziende disoneste".