Mercoledì, 10 Dicembre 2014 10:22

Giornata per i diritti umani, manifestazione a Roma per legge contro tortura

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Oggi è la Giornata mondiale per i diritti umani. ARCI, Amnesty International, Antigone, Cittadinanzattiva e Cild si mobilitano per un'iniziativa che torni a chiedere alle forze politiche e al Parlamento di fare un passo di civiltà giuridica, di giustizia e ribadire il principio secondo cui nessuno in uno stato democratico debba sentirsi al di sopra della legge.

Si ritroveranno alla Camera dei deputati, alle ore 10, per osservare un minuto di silenzio per chiedere una legge contro la tortura. La tortura non può esistere senza il silenzio che la protegge. All'omertà di tutti coloro che hanno coperto crimini di tortura opporremo un silenzio di pacifica protesta di tutti i cittadini che credono in uno Stato trasparente e non violento. "Il nostro silenzio contro il silenzio delle Istituzioni", si legge in una nota del Comitato Territoriale Arci L'Aquila.

Come dichiarato da Francesca Chiavacci, presidente nazionale Arci, "Sono trascorsi altri sei mesi da quando a marzo 2014 il ddl è stato licenziato in Senato e ancor non abbiamo altre notizie sull’iter legislativo. Nemmeno il clamore dell’assoluzione in appello di tutti gli imputati per la morte di Stefano Cucchi è riuscito a ridare impulso alla discussione. A quanto ci risulta, dal fronte istituzionale, sul tema registriamo solo le parole pronunciate il 6 novembre dal procuratore generale della Cassazione che, in occasione della richiesta di annullamento del processo all’ex questore di Genova ai tempi del G8 del 2001, ha detto: «Sono convinto che tutta la vicenda del G8 di Genova sia stata una vergogna nazionale (…) innanzitutto perché non siamo stati capaci di elaborare una norma sulla tortura in grado di dare una sanzione per tutto quello che è successo»".

"Per ora - continua Chiavacci - passati oltre 25 anni dalla firma di quella Convenzione Onu in Italia, il reato di tortura continua a essere un miraggio. E, lo ricordiamo, i casi in cui il reato di tortura avrebbe potuto fare la differenza sono ormai tanti. Accanto alle violenze del G8 e al dramma di Stefano Cucchi, ce ne sono tanti altri, come Federico Aldrovandi, Aldo Bianzino, Giuseppe Uva, Emmanuel Bonsu, Michele Ferrulli, Riccardo Magherini, Franco Mastrogiovanni".

"L’introduzione - conclude la nota dell'Arci L'Aquila - nel nostro paese del reato di tortura è una questione non solo di giustizia. È questione di scelta culturale fondamentale".

tortura loc 

Ultima modifica il Mercoledì, 10 Dicembre 2014 10:37

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