Quasi tre milioni di euro destinati ad ampliare e trasformare l'Aeroporto dei Parchi dell'Aquila. Sarebbe giunto il via libera, da parte dell'Unione Europea, all'utilizzo dei 2,8 milioni di fondi Fas destinati allo scalo di Preturo. La legittimità dell'utilizzo dei fondi è da tempo in forse, perché presente il dubbio che si tratti di "aiuti di Stato", e quindi potenzialmente ostacolabili dall'Europa. A darne notizia è Antonella Calcagni su Il Messaggero.
Con il via libera all'utilizzo dei Fondi Fas si è dunque dato l'ok al Comune dell'Aquila per la realizzazione dei lavori di ampliamento della pista e alle trasformazioni che renderanno l'Aeroporto dei Parchi utilizzabile ai fini di protezione civile. Una destinazione, quella del "Giuliana Tamburro", di cui vi abbiamo parlato già lo scorso anno: una delle poche vie possibili per un aeroporto che vive - da anni - una gestazione a dir poco travagliata, tra flop dei voli, polemiche politiche e indagini giudiziarie. I lavori per l'ampliamento della pista e l'aumento della sicurezza nello scalo saranno appaltati a breve, mentre sono già stati completati gli interventi previsti sulla resa.
Gli aeroporti di protezione civile sono scali (civili o militari) che vengono utilizzati dalle strutture di Protezione civile per corsi, esercitazioni, attività di soccorso, emergenze belliche e catastrofi naturali, campi scuola, soccorso alpino, voli di aeronautica o di protezione civile, come quelli dei Canadair utilizzati per spegnere i grandi incendi. L'ipotesi di scalo predisposto per le attività di protezione civile potrebbe essere una buona via d'uscita per la gestione ventennale della società Xpress, che si trova da sempre a fare i conti con le difficoltà di avviamento commerciale dello scalo. In altre parole, se anche per il futuro non fosse - così come è stato evidente in questi anni - commercialmente fattibile il business dello scalo passeggeri, ospitare le attività di protezione civile potrebbe rappresentare un fattore di sostenibilità economica per l'aeroporto e per la società che lo gestisce.
Nel frattempo, però, l'aeroporto rimane chiuso al traffico commerciale, interdetto dall'Enac fino al prossimo marzo, in seguito all'inchiesta sul presunto sotterramento illecito di macerie nel sedime aeroportuale. A tal proposito, la Procura della Repubblica dell'Aquila ha chiuso le indagini. Secondo i procuratori, alcune imprese avrebbero prelevato e trasportato macerie derivanti dai cantieri del capoluogo abruzzese, scaricandole nel sedime aeroportuale di Preturo. L'ipotesi di reato riguarda l'installazione di una discarica abusiva, perché realizzata senza autorizzazioni e corrette procedure.
Lo scorso ottobre il Corpo Forestale dello Stato, la Guardia di Finanza e la Polizia di Stato avevano eseguito decreti di sequestro preventivo e un decreto di sequestro probatorio di una parte dell'area interna all'aeroporto, di proprietà del Comune dell'Aquila e gestita dalla società Xpress, di sei autocarri di proprietà di due ditte coinvolte nell'inchiesta, oltre che di beni nella disponibilità della Xpress stessa.
All'indomani del blitz furono sei gli indagati, assistiti dagli avvocati Attilio Cecchini, Roberto Madama e Roberto Tinari. Si tratta di Giuseppe Musarella, amministratore unico della Xpress, Ignazio Chiaramonte, direttore commerciale della stessa società, Mario Corridore, dipendente del Comune dell'Aquila, Piero Negrini, socio della Delta Impianti dell'Aquila, Rachele e Antonio Lunari, rappresentanti della Lunari srl di Rieti.
Con la chiusura delle indagini, a breve si saprà dunque se la Procura rinvierà a giudizio, confermando le accuse agli indagati, o stralcerà in parte o in toto le posizioni. (m. fo.)