L'ennesimo scandalo.
L'ennesimo presunto abuso che coinvolge gli uomini della 'cricca' di Guido Bertolaso, la catena di San Guido come è stata definita. Che ha messo le mani anche nel post sisma aquilano.
I finanzieri del comando provinciale di Napoli, a conclusione di un'inchiesta della Procura Regionale della Corte dei Conti per la Campania, hanno eseguito un sequestro conservativo di beni, fino a 5.778.939,05 di euro, nei confronti dell'ex commissario delegato per l'emergenza degli scavi archeologici di Pompei, Marcello Fiori.
All'ex manager della Protezione Civile, è stato notificato - insieme a nove dirigenti del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo nonchè della Regione Campania - l'invito a fornire deduzioni. Questo l'elenco dei nomi che compare negli atti: Salvatore Nastasi, Giuseppe Proietti, Stefano De Caro, Raffaele Tamiozzo, Maria Grazia Falciatore, Roberto Cecchi, Jeanette Papadopoulos, Bruno De Maria, Maria Pezzullo.
Avranno un mese di tempo per presentare le loro ragioni rispetto al corpo dell'inchiesta.
Al centro dell'attività investigativa, i lavori complementari realizzati nel 2010 per la fornitura di attrezzature per spettacolo e per l'allestimento scenico del Teatro Grande di Pompei, ritenuti esorbitanti rispetto all'obiettivo di messa in sicurezza, conservazione e restauro del patrimonio del sito archeologico.
L'affidamento dei lavori, tra l'altro effettuato senza gara, sarebbe avvenuto in violazione delle disposizioni emergenziali che imponevano al Commissario delegato l'attuazione delle misure dirette alla messa in sicurezza e salvaguardia dell'area archeologica, tra cui la realizzazione di opere di manutenzione ordinaria e straordinaria occorrenti per impedire il degrado dei beni archeologici e consentire la piena fruizione ai visitatori, senza alcun riferimento ad interventi relativi all'allestimento di strutture o acquisto di attrezzature mobili per spettacoli teatrali.
Il nome di Marcello Fiori non è affatto nuovo alle cronache. E torniamo alla catena di San Guido. Alla fine del 2013, era tornato sulle pagine dei giornali per il ruolo di coordinatore dei club 'Forza Silvio', affidatogli personalmente da Silvio Berlusconi. Doveva la sua 'fama' proprio al lavoro svolto a Pompei da commissario straordinario, fra il 2009 e il 2010. Una gestione - ha scritto il gip che nel febbraio 2013 aveva posto ai domiciliari la titolare di una ditta favorita illegittimamente - caratterizzata da "una lunga serie di impressionanti anomalie ed irregolarità".
Per i lavori al Teatro Grande, Fiori assegnò alla Caccavo srl di Pontecagnano Faiano (Salerno) un appalto di 4.8 milioni senza indire alcuna gara "facendo un ingiustificato e immotivato ricorso ai suoi poteri straordinari di deroga". E tutto questo, scriveva sempre il giudice delle indagini preliminari, nonostante non solo "si trattasse di opere non indispensabili" ma perfino "completamente differenti da quelle oggetto degli originari contratti di appalto".
In appena due anni, alla Caccavo sarebbero andati oltre 11 milioni di euro tra appalti ritenuti illeciti e rimborsi gonfiati fino al 400 per cento, secondo quanto emerso durante l’inchiesta.
Ora, è arrivato il sequestro conservativo, a conclusione dell'inchiesta della Procura Regionale della Corte dei Conti per la Campania. Al vaglio dei magistrati, sono finiti nel frattempo anche altri filoni relativi all'allegra gestione straordinaria: dalle spese per la struttura commissariale alle sterminate consulenze, passando per le altre ditte interessate dai lavori.
La gestione commissariale di Pompei racconta in maniera chiarissima del tentativo di trasformazione della Protezione Civile in un colosso 'tuttofare' che non doveva occuparsi più soltanto dei soccorsi e delle calamità naturali. Una trasformazione che aveva avuto una grande accellerazione a L'Aquila, a seguito del terremoto del 2009.
Ed infatti, Marcello Fiori è stato protagonista del trasferimento del G8 del luglio 2009 da La Maddalena al capoluogo abruzzese, ancora soffocato dalle macerie. Non solo. Con Guido Bertolaso, di cui è stato braccio destro, Fiori ha condiviso l'organizzazione dei funerali di Giovanni Paolo II, la gestione dei rifiuti a Napoli, la vicenda del termovalorizzatore di Acerra. Approdando poi con tutti gli onori a Pompei.
L'ultimo passo di una carriera fulminea che lo porterà poi ai club 'Forza Silvio'.
Prima dell'incarico a Pompei, ancor prima di recitare il ruolo di spalla di Guido Bertolaso, Fiori è stato infatti capo di gabinetto del sindaco di Roma, all'epoca di Francesco Rutelli, coordinatore e organizzatore degli eventi del Giubile, con l'incarico di Direttore Generale della Sala Situazioni istituita dal Prefetto di Roma. Quindi, è arrivata la nomina a Direttore Generale dell'Ufficio Gestione delle Emergenze presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri -Dipartimento della Protezione Civile, da responsabile operativo delle principali emergenze accadute: il terremoto in Molise, il black out elettrico, il lago effimero di Macugnaga sul Monte Rosa.
Fino alla gloria dei Grandi Eventi firmati Bertolaso.