Venerdì, 20 Marzo 2015 11:15

Processo appello 'Housework', chiesta conferma assoluzione per D'Alfonso

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Oggi è il giorno dell'appello nel processo Housework, sulle presunte tangenti per appalti pubblici al Comune di Pescara. Tra gli imputati anche Luciano D'Alfonso, presidente della Regione Abruzzo e all'epoca dei fatti sindaco della città adriatica.

Dopo l'assoluzione in primo grado, il procuratore generale della Corte d'appello Ettore Picardi ha chiesto stamane la conferma della sentenza di primo grado per il governatore, chiedendo una parziale riforma della sentenza per il braccio destro di D'Alfonso, Guido Dezio, per cui si chiedono due anni e mezzo di reclusione per tentata concussione.

L'inchiesta Housework portò il 15 dicembre 2008 all'arresto di D'Alfonso, Dezio e dell'imprenditore Massimo De Cesaris. Nel febbraio 2013, a conclusione del processo di primo grado, furono assolti tutti i 26 imputati. 

Il ricorso in appello, però, riguarda la posizione di 18 persone e non per tutti i capi di imputazione. Oltre a D'Alfonso e Dezio, sono Massimo De Cesaris, Angelo De Cesaris, Pierpaolo Pescara, Fabrizio Paolini, Rosario Cardinale, Giacomo Costantini, Nicola Di Mascio, Pietro Colanzi, Alberto La Rocca, Carlo Toto, Alfonso Toto, Giampiero Leombroni, Marco Mariani, Francesco Ferragina, Antonio Dandolo e Vincenzo Cirone.

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