Domenica, 12 Aprile 2015 14:52

Punti nascita: D'Alfonso duramente contestato a Sulmona

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Urla, insulti, inseguimenti, fughe da uscite laterali, forze dell'ordine costrette a intervenire per fare da scudo ed evitare il peggio.

E' stata una giornata da incubo quella trascorsa ieri dal presidente della Regione Luciano D'Alfonso a Sulmona

Sin dall'arrivo all'hotel Meeting, dove era previsto un suo intervento in un convegno, D'Alfonso è stato subito accolto da un gruppo di manifestanti che, con cartelloni e fischietti, protestava contro la decisione, presa dalla maggioranza, di andare avanti con la chiusura di quattro punti nascita - tra cui quello di Sulmona - malgrado il parere contrario espresso dal consiglio regionale nella seduta di giovedì scorso, nella quale avevano votato insieme all'opposizione, e dunque a favore della sospensione del decreto commissariale del 10 febbraio, anche alcuni consiglieri di centrosinistra, tra cui Andrea Gerosolimo e Pierpaolo Pietrucci.

Dalla folla sono partiti insulti e parole pesanti. Malgrado le tensioni, comunque, D'Alfonso si è voluto fermare a parlare con i contestatori, dai quali si è congedato promettendo a due rappresentanti del presidio pro nascite di Sulmona di raggiungere, finito il convegno, l'aula consiliare del municipio, per partecipare a un'assemblea aperta.

L'incontro - al quale hanno partecipato consiglieri comunali, rappresentanti delle istituzioni ma anche medici, studenti, sindacalisti e tanti cittadini - si è svolto in un clima tutto sommato tranquillo fino alla fine, quando D'Alfonso, a chi gli chiedeva di fermare la chiusura dei punti nascita, ha risposto: “Mi impegno a convocare una giunta regionale tematica in città, con tecnici regionali, rappresentanti istituzionali della città e del comitato, per meglio caratterizzare e valorizzare l'ospedale di Sulmona, concordando un piano di investimenti. Di più non posso dire per coscienza. E ora vi saluto”.

Parole che non sono piaciute per niente ai presenti, che hanno circondato D'Alfonso impedendogli l'uscita dall'aula consiliare. E' stato necessario l'intervento delle forze dell'ordine, che hanno dovuto scortare il presidente fino a un'uscita secondaria.

La bagarre, però, non è finita lì perché, una volta uscito dall'edificio, D'Alfonso si è trovato davanti un altro muro di persone che lo ha subissato di fischi e insulti, tra i quali hanno risuonato quelli di “buffone” e “vergogna”.

A quel punto la polizia è dovuta intervenire una seconda volta per permettere all'auto blu di D'Alfonso, “assalita” da alcuni manifestanti, di ripartire.

 

Ultima modifica il Domenica, 12 Aprile 2015 15:14

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