Anche L'Aquila si è mobilitata per chiedere giustizia per i nuovi 'desaparecidos' del Mediterraneo.
Alla Villa Comunale, si sono ritrovati associazioni, semplici cittadini e migranti, sconvolti per i più di mille morti naufragati nell'ultima settimana, in due stragi annunciate.
"Stragi - hanno voluto sottolineare gli attivisti dell'Arci - che hanno responsabilità precise: le scelte politiche e le leggi dei governi dell'Unione Europea che consegnano le persone in cerca di protezione nelle mani dei mercanti di morte. Aumentando controlli e mezzi per pattugliare le frontiere non si fermeranno le stragi, come hanno dimostrato le ultime tragedie. Chi scappa per salvare la propria vita e quella dei suoi cari non si ferma davanti al rischio di morire in mare".
Non c'è più tempo da perdere, si è detto a L'Aquila come in tante altre piazze d'Italia. Dunque le proposte: "Aprire subito le vie di accesso legali, canali umanitari, l'unico modo per evitare i viaggi della morte". Non solo. Si chiede all'Unione Europea di farsi carico di un programma di ricerca e salvataggio europeo, la sospensione del regolamento di Dublino così che le persone tratte in salvo possano scegliere il paese dove andare, sostenendo l'accoglienza economicamente - con un fondo europeo dedicato - in base alla distribuzione dei profughi.
Le foto di Luca Bucci