Concussione, tentata concussione, omessa denuncia e omissione d'atti di ufficio.
Si fa sempre più pesante, e imbarazzante, la vicenda giudiziaria che rischia di travolgere Savino Guarino, ex comandante provinciale dei carabinieri dell'Aquila, trasferito - in tutta fretta - nel luglio 2014.
La Procura della Repubblica dell'Aquila, infatti, ha chiesto il rinvio a giudizio. L'inchiesta ha preso il via a seguito delle dichiarazioni spontanee rese dall'imprenditore Gabriele Valentini, coinvolto in un altro procedimento: dichiarazioni immediatamente secretate dai sostituti procuratori David Mancini e Simonetta Ceccarelli, per la delicatezza dei fatti e dei personaggio coinvolti.
A seguito delle indagini, la Procura contesta alcuni lavori edili in una abitazione dell'ex colonnello, a Roma, fatti gratuitamente da un costruttore che sarebbe stato indotto dal ruolo istituzionale di rilievo ricoperto da Guarino. Non solo. Si parla anche di omissioni nell'ambito di provvedimenti che l'indagato non avrebbe assunto nei riguardi di alcuni sottoposti.
L'ex colonnello era stato raggiunto, nelle scorse settimane, dal divieto di dimora e avvicinamento all'Aquila.
Nei prossimi giorni, il Gup fisserà la data dell'udienza preliminare.