Sarà effettuata probabilmente dopodomani, mercoledì 3 giugno, l'autopsia sul corpo di Marco Ricci, il pilota 47enne di Siena morto ieri pomeriggio nello scontro tra due aerei acrobatici nel cielo di Tortoreto (Teramo). I due velivoli si stavano esibendo poco prima dello show, poi annullato, delle Frecce Tricolori.
Il pm di Teramo, Stefano Giovagnoni, ha affidato l'autopsia sul corpo di Marco Ricci ad Antonio Tombolini di Macerata e ha aperto un'inchiesta e Luigi Wilmo Franceschetti, l'altro pilota sopravvisuto, di 43 anni, è stato iscritto nel registro degli indagati per omicidio colposo.
Franceschetti, il pilota scampato alla tragedia, ha lasciato l'ospedale 'Mazzini' di Teramo dove era arrivato con un trauma cranico ed alcune escoriazioni per tornare a Brescia, insieme alla moglie.
Ne dà notizia il presidente dell'Avio Club Val Vibrata, Remo Dezi. Franceschetti sta bene ma è ancora fortemente scosso dall'accaduto, racconta chi lo ha visto l'ultima volta prima di lasciare Teramo per far rientro in Lombardia.
Intanto stamane sono iniziate le operazioni di recupero del Van's biciclo guidato da Franceschetti e quello, al largo della spiaggia di Tortoreto (Teramo) ai cui comandi c'era Marco Ricci, 47 anni, l'esperto pilota, morto dopo essersi scontrato con l'aereo di Franceschetti mentre componevano la figura del volo a specchio.
L'autopsia sarà eseguita mercoledì mentre i resti del velivolo saranno depositati nell'hangar dell'Avio Club Val Vibrata per le perizie tecniche del caso.
Il pm Stefano Giovagnoni, titolare dell'inchiesta, ha aperto un fascicolo per omicidio colposo.
Un atto dovuto e necessario per permettere l'acquisizione di elementi utili all'inchiesta, per ascoltare le parti, organizzatori e testimoni e per esperire gli accertamenti tecnici irripetibili. Ad assistere alle acrobazie aeree c'erano le mogli dei quattro piloti ed anche il figlio minorenne di Ricci.
Presidente Avioclub: "Una fatalità"
L'aviosuperficie di Corropoli (Teramo) era il campo da cui sono partiti i quattro velivoli dell'esibizione. "Una fatalità. Tutti e quattro i piloti sono cari amici e Ricci lo conoscevo bene - racconta il presidente dell'Avio Club, Remo Dezi, esperto pilota. Mi aveva consegnato i suoi effetti personali prima di decollare per Alba Adriatica (Teramo) perché li custodissi. Gli ho fatto gli auguri di buona fortuna per l'esibizione ed una pacca beneaugurale. Lo aspettavo al pomeriggio, dopo lo show, per fare il pieno al suo 'Esperimental' con il quale sarebbe tornato in Toscana. Invece non l'ho piu' visto ed è stato uno shock".
Dezi confida nella magistratura perché faccia luce sul disastro aereo ma accampa la sua versione dei fatti frutto dell'analisi delle sequenze fotografiche. Esclude il guasto tecnico preferendo la pista dell'errata manovra.
"L'errore umano potrebbe essere la causa - aggiunge Dezi - durante la manovra del volo a specchio".
Secondo il presidente dell'aviosuperficie teramana Ricci sarebbe "entrato" nel velivolo di Franceschetti dall'elica provocando la rottura dell'ala nell'impatto.
Ricci si è inabissato mentre Franceschetti ha adottato la manovra di sicurezza ed emergenza secondo il manuale: ha aperto il cupolino e si è tolto la cuffia per tentare di uscire.
Il biciclo, va aggiunto, riesce ad atterrare su superfici solide e piane mentre in acqua, come poi e' accaduto, ha cappottato".
Codacons: "Vietare esibizioni"
"Vietare le esibizioni acrobatiche degli aerei nei cieli italiani".
Lo chiede il Codacons, all'indomani dell'incidente avvenuto fra Alba Adriatica e Tortoreto, nel Teramano, nel quale ha perso la vita il pilota Marco Ricci.
"Non è la prima volta che esibizioni acrobatiche aeree si concludono in tragedia, in Italia come nel mondo - spiega l'associazione. La lista di incidenti con morti e feriti è lunga, e di fronte all'ennesimo dramma chiediamo una seria riflessione".
"Crediamo sia giunto il momento di vietare le esibizioni acrobatiche degli aerei in Italia, poiché i pericoli legati a tali manifestazioni sono troppi - afferma il presidente Codacons, Carlo Rienzi. E' sufficiente un minimo errore per causare una tragedia, e i pericoli non riguardano solo i piloti, ma coinvolgono anche il pubblico. Le istituzioni farebbero bene a riflettere sulla reale necessità di consentire ancora simili eventi nel nostro paese".