Il villaggio di San Pietro della Ienca, che sorge intorno all'omonima chiesetta medievale, è lo stesso che risulta variamente specificato come "della Jenca" oppure Jenga, Genca o Genga. A prescindere dal nome, la gente dell'Aquila lo conosce. Si trova nel Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, a pochi chilometri dalla Funivia della montagna aquilana.
Negli ultimi anni si è parlato molto del rilancio del borgo, pressoché disabitato in inverno, che gode del santuario (e della statua) in onore a Giovanni Paolo II. Sono stati proposti progetti più o meno bizzarri - e non senza polemiche - e sono stati spesi soldi: su tutti, i 10mila euro l'anno che il Comune dell'Aquila paga di fitto alla società di gestione delle autostrade abruzzesi, per i due cartelli promozionali sulla A24.
San Pietro della Ienca è un vero paradiso: circondato dagli Appennini e formato da case in pietra, molte delle quali antichissime, anche se alcuni proprietari delle abitazioni nel borgo non sembrano accorgersene. Nel fotoracconto di Luca Bucci che vi proponiamo, è evidente come il cemento stia in certi casi prendendo il sopravvento, in sfregio al fatto che il borgo si trovi in un parco nazionale e, soprattutto, in barba all'estetica e al buon senso.
Anche i cartelli turistici, in un luogo che dovrebbe essere turistico per natura, sembrano collassare al suolo. Stanchi dell'incuria di cittadini e istituzioni.
La fotogallery di Luca Bucci
