Gli apparati aeroportuali dello scalo di Preturo all'Aquila non sono più utilizzabili per scopi operativi. A dirlo sono gli ultimi notam dell'Enav (Ente nazionale per l'assistenza al volo). I notam (acronimo di notice to airmen) sono i bollettini con le informazioni aggiornate sugli aeroporti italiani, gestiti dall'Ente di assistenza.
L'Aeroporto dei Parchi, che sta vivendo ormai da tempo continue restrizioni, ha al suo interno diverse attrezzature - la quasi totalità - non più utilizzabili a scopo operativo. Nella fattispecie, negli ultimi notam non sono attualmente utilizzabili per scopi operativi l'impianto NDB (Non-Directional Beacon), utilizzato per il segnale radio; l'impianto DME (Distance Measuring Equipment), che fornisce la lettura costante della distanza dell'aereo dalla struttura di terra; il VDF (Very high frequency direction-finding station), radiogoniometro ad altissima frequenza. Inoltre, secondo il bollettino, non è più disponibile il servizio informazioni del volo aeroportuale.
I su citati impianti sono stati installati in prova, ma non sono più operativi. Questo rende ancora più difficile che lo scalo venga riaperto al traffico commerciale e all'aviazione generale. Come anticipato da questo giornale a fine maggio, infatti, l'Aeroporto dei Parchi è stato chiuso anche al volo degli aerei privati.
Il progetto per far diventare la struttura di Preturo uno scalo commerciale è stato lanciato tempo fa dalla giunta del sindaco Massimo Cialente. La struttura, come è noto, gode di un affidamento ventennale detenuto dall'impresa Xpress Srl, dell'imprenditore calabrese Giuseppe Musarella. Nell'arco del tempo, le ambizioni si sono notevolmente ridotte: complici guai giudiziari, limiti tecnici della struttura e la mancanza di una strategia e di un contesto economico per la sostanziale crescita dello scalo.
Prospettive? Sempre peggiori. Oggi, nel corso della conferenza stampa convocata dal centrodestra in Comune all'Aquila, il consigliere Giorgio De Matteis ha evidenziato come i fondi europei FAS 2007-2013, gestiti dalla Regione Abruzzo, prevedevano un finanziamento per lo scalo, ma che "l'aeroporto non entrerà nella programmazione perché si è fatta sfuggire il finanziamento".
Ad oggi, quello che era un aeroclub tra i più apprezzati d'Europa negli anni Ottanta e Novanta, si è ridotto a uno scalo chiuso anche ai voli privati, con un'attrezzatura in parte non utilizzabile, oggetto di indagini giudiziarie e di reciprochi attacchi delle parti politiche.
Una struttura, che doveva rilanciare l'economia del territorio aquilano, e che invece rappresenta già da ora uno scheletro nell'armadio dell'amministrazione comunale.