Continua la battaglia dei comitati che si oppongono alla realizzazione dell'elettrodotto Villanova-Gissi che dovrebbe tagliare per oltre 70km, con fili elettrici della potenza di 380kw, le più belle colline agricole del chietino, 16 Comuni tra le province di Chieti e Pescara, per collegare la stazione elettrica di Villanova (Pescara) con la centrale termoelettrica di Gissi (Chieti).
Un’opera considerata “strategica” dal governo, parte della nuova dorsale energetica adriatica, ma che continua ad incontrare la durissima opposizione di comitati, amministrazioni e semplici cittadini.
Venerdì scorso, un centinaio di cittadini accompagnati dal sindaco di Paglieta (Chieti) hanno 'scortato' i proprietari dei terreni che per nove ore, sotto un sole torrido, si sono opposti con successo all’ingresso dei funzionari di Terna che si presentavano con il decreto di occupazione d'urgenza. "Una giornata giocata per difendere le terre coltivate da generazioni di abruzzesi", hanno raccontato gli attivisti che, a fine giornata, si sono rilassati presso la cantina sociale di Paglieta. Un modo per sottolineare lo spirito comunitario che contraddistingue una delle battaglie che si stanno combattendo in Abruzzo avverso la devastazione del territorio.
"Spiace dover constatare che il diritto dei proprietari di opporsi con un semplice 'no' ai funzionari di Terna di fatto sia stato riconosciuto solo dopo quanto accaduto lo scorso 8 luglio a S.Onofrio", ha sottolineato il coordinamento 'No elettrodotto'. "C’è voluta quella giornata per chiarire che gli incaricati di Terna devono andare via quando il proprietario replica con un 'no' all'occupazione".
A S.Onofrio, i proprietari si sono dovuti opporre 'fisicamente' all'immissione in possesso dei loro terreni, e non sono mancati i momenti di tensione. "Abbiamo fatto un cordone umano pacifico a protezione del terreno – hanno raccontato i manifestanti - quando i funzionari di Terna si sono tuffati addosso a noi e ai proprietari. Abbiamo tenuto botta e si è arrivati allo scontro fisico. Diverse persone sono cadute a terra, altre hanno avvertito malori. È come se ci avessero voluto sfidare. Potevano mettere a verbale che i proprietari si opponevano, così come accaduto altre volte nelle decine di presidi analoghi che abbiamo organizzato".
Le scene incredibili e surreali che per mesi hanno contraddistinto decine di occupazioni di urgenza, con i tecnici di Terna che cercavano di entrare nelle terre da ogni lato nonostante i dinieghi dei proprietari, “rimangono lì a testimonianza dello stato di generale indifferenza di larga parte delle istituzioni, Regione Abruzzo in primis, che per mesi sono rimaste ferme rispetto a quanto stava accadendo, mancando di rispondere con i fatti al grido di dolore di tantissimi proprietari. Ci chiediamo se le istituzioni, a partire dalle procure interessate, stiano verificando la legittimità di quanto accaduto su queste occupazioni d’urgenza".
Centinaia di persone, compresi sindaci, deputati, consiglieri regionali e le stesse forze dell’ordine, potrebbero testimoniare cosa è accaduto. "Solo l’impegno e l’abnegazione dei cittadini e di alcuni sindaci, come quelli di Paglieta, Castelfrentano e Lanciano, che sono rimasti a fianco ai loro cittadini, hanno permesso di svelare la realtà", hanno denunciato i comitati. "Nei paesi civili sarebbero state le istituzioni, vista la rilevanza dell’impatto dell’opera sulla vita dei cittadini, a dover chiarire in maniera preventiva i limiti dell’azione di Terna, spiegando le fasi procedurali. Siamo convinti che tanti altri proprietari avrebbero capito che era possibile opporsi senza troppi problemi, comportandosi di conseguenza".
Ancora giovedì, a Villa Pasquini (Lanciano), è dovuto intervenire il Prefetto per dare esecuzione a quanto richiesto da mesi dai cittadini. Poi venerdì, come detto, a Paglieta i proprietari si sono presentati con l'avvocato per affermare il proprio diritto a negare l'immissione in possesso, con un semplice 'no'. "Il tutto - raccontano ancora gli attivisti - con decine di rappresentanti delle forze di polizia che, sotto un sole cocente, per tutta la giornata hanno assistito alla scena per prevenire eventuali tensioni. Un ulteriore costo per la collettività di quest’opera inutile".
In tutta la vicenda spicca la totale assenza della Regione Abruzzo. "Con le loro forze, i cittadini si stanno rivelando più efficaci dei massimi rappresentanti istituzionali regionali e delle loro parole. Su questo torneremo a breve con documenti e atti che illustrano cosa sta facendo e cosa non sta facendo la Regione Abruzzo, a partire dal suo presidente e dal suo assessore competente".
Le procedure di occupazione procederanno stamane, a Paglieta e Atessa.