Giovedì, 04 Luglio 2013 17:42

L'Unione Europea boccia l'Italia per norme su lavoro disabili

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La Corte di Giustizia dell'Unione Europea ha stabilito che l'Italia non ha adottato le norme necessarie per permettere un adeguato inserimento dei disabili nel mondo del lavoro. "L'Italia è venuta meno agli obblighi", si legge nella sentenza dell'UE. Se lo Stato non si adeguerà tempestivamente la Commissione Europea potrebbe avviare una nuova procedura di infrazione che potrebbe concludersi con pesanti multe.

A rilevare le inadempienze del sistema italiano è stata la Commissione Europea, che ha accolto l'appello lanciato ai banchi della Commissione Petizioni del Parlamento Europeo dal giovane disabile Lorenzo Torto, abruzzese.

L'Italia infatti ha applicato solo parzialmente quanto previsto dalla direttiva europea del 27 novembre 2000, la quale stabilisce un quadro generale di riferimento per la lotta alla discriminazione delle persone diversamente abili.

Secondo Bruxelles "le garanzie e le agevolazioni previste dalla normativa italiana non riguardano tutti i disabili, tutti i datori di lavoro e tutti i diversi aspetti del rapporto lavorativo". Inoltre l'attuazione di tali provvedimenti legislativi, in Italia, viene ulteriormente rivisitata direttamente dalle istituzioni locali o da convenzioni varie che i datori di lavoro stipulano con le autorità.

Ora la Corte ha stabilito che gli Stati membri hanno l'obbligo di imporre ai datori di lavoro di adottare provvedimenti efficaci e pratici, adeguando i locali, le attrezzature, gli orari lavorativi e la ripartizione delle mansioni alle esigenze dei portatori di handicap. In questo modo si può consentire a tutti di accedere a un lavoro, svolgerlo, ricevere una formazione e ottenere una promozione, senza imporre al datore di lavoro un onere sproporzionato.

Esulta anche la Federazione italiana superamento handicap: "la Fish non può che accogliere con favore una sentenza di portata storica - afferma il presidente Pietro Barbieri sul Corriere della sera- da anni sosteniamo la carenza di politiche inclusive e di servizi efficaci. I dati drammatici sull'occupazione delle persone con disabilità già erano disarmanti e brutali. Ora attendiamo un segnale dal governo, qualche interrogazione parlamentare, ma soprattutto misure concrete".

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