Lunedì, 14 Settembre 2015 13:22

Onna, terminato il restauro della chiesa di S. Pietro Apostolo. La fotogallery

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C'erano l'allora ministro dei Beni culturali italiano Massimo Bray e il ministro delle Infrastrutture tedesco Peter Ramsauer a inaugurare l'avvio del cantiere per il restauro della chiesa di S. Pietro Apostolo di Onna. Era il 4 maggio 2013. 

“Sarà come ascoltare il primo vagito di un bimbo, un suono indistinto ma ben riconoscibile. Il segno della vita che non si arrende e che guarda al futuro” commentò quel giorno, sulle colonne del Centro, il collega (onnese) Giustino Parisse.

Meno di due anni e mezzo dopo quella cerimonia, la chiesa - un edificio di origine cistercense, con rifacimenti tre-quattrocenteschi e arricchimienti decorativi risalenti al XV e XVI secolo - è stata restituita alla comunità della piccola frazione del Comune dell'Aquila.

I lavori di ristrutturazione e ripristino, finanziati con una donazione del governo tedesco di 3 milioni di euro (che ha fatto seguito a un accordo intergovernativo sottoscritto nel giugno del 2010), sono praticamente terminati. Ci vorrà ancora qualche mese, tuttavia, affinché l'edificio possa tornare fruibile al pubblico e aperto al culto; il tempo necessario a concludede il restauro delle statue, delle tele, degli affreschi e degli altri arredi che si trovavano al suo interno al momento del terremoto.  

Questa volta è stato il segretario di stato del ministero dell'Edilizia e dell'Ambiente tedesco, Gunther Adler, a presenziare alla cerimonia di riconsegna e a visitare il paese. Accanto a lui, in rappresentanza del governo italiano, il sottosegretario del Mibact Ilaria Borletti Buitoni.

“Il risultato raggiunto con questo restauro” ha affermato la Buitoni (che, da ex presidente del FAI, finanziò anche il recupero della Fontana delle 99 Cannelle) “è un segno di grande affinità tra due paesi e una dimostrazione di grande serietà da parte della Germania. Dopo un terremoto tutti sono pronti a dire che aiuteranno ma poi non sempre questi aiuti si vedono concretamente”.

“Sapere che si può contare su amici seri” ha proseguito il sottosegretario “presenti e capaci di portare a termine il loro impegno, è il primo passo per arrivare alla fine della ricostruzione. Io penso che oggi celebriamo un modo di procedere e non solo la restituzione di un bene. Celebriamo un modo di lavorare che, se potesse essere applicato anche ad altro, probabilmente renderebbe i tempi della ricostruzione più rapidi”.

I lavori si sono svolti su due fronti. Il primo ha riguardato le strutture della casa canonica e della sagrestia, che sono state demolite e ricostruite ex novo. Il secondo, invece, ha interessato la chiesa e l'adiacente congrega, oggetto di un intervento di consolidamento e restauro che ha preservato gli elementi di pregio dell'edificio.

"Particolarmente delicato" si legge in una scheda tecnica redatta dal segretariato regionale dei Beni culturali "[è stato] l'intervento che ha riguardato l'abside e il campanile, quasi completamente crollati e ricostruiti con muratura in pietra listata e una ripoposizione delle forme precedenti ai crolli. Anche per la facciata principale della chiesa si è proceduto con la ricostruzione della parte superiore crollata sul lato destro riutilizzando le pietre del paramento originario".  

Come detto, la chiesa è stata ristrutturata con i fondi (3 milioni di euro) stanziati dalla Germania, che già aveva donato, nel 2010, il centro polifunzionale Casa Onna.

L'impegno del governo tedesco per il borgo e, in generale, per la ricostruzione dell'Aquila, non è destinato, tuttavia, a finire qui: "Avevamo un accordo che prevedeva la ricostruzione della chiesa" ha dichiarato il sottosegretario Adler "Credo che abbiamo fatto un buon lavoro. Parleremo con le istituzioni locali e vedremo cosa si potrà fare per il futuro". 

La ricostruzione di un edificio simbolico come la chiesa parrocchiale, situata proprio nel cuore del paese, rappresenta senz'altro un'iniezione di fiducia per gli abitanti di Onna: "Finalmente possiamo avere di nuovo fiducia e speranza nel futuro" ha commentato Franco Papola, presidente di Onna Onlus. "Non c'è solo la chiesa. Stanno partendo anche i primi aggregati: tre situati proprio intorno alla chiesa, altri due in una zona meno centrale. Ci sono le basi perché Onna venga ricostruita tutta. Certo, c'è ancora molto da fare ma l'importante era iniziare. Per sei anni non abbiamo avuto alcuna certezza sulla ricostruzione, la ristrutturazione della chiesa ha funzionato anche da stimolo. Sono sicuro che da oggi le cose andranno meglio". 

Chiesa di Onna
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Ultima modifica il Lunedì, 14 Settembre 2015 18:20

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