A saldare i debiti accumulati per il mancato pagamento delle utenze dei progetti Case e Map saranno tutti gli aquilani e non soltanto gli assegnatari morosi degli alloggi provvisori.
E' emerso con chiarezza stamane, nel corso della V Commissione 'Garanzia e controllo' riunita dal presidente Raffaele Daniele per discutere la legittimità della delibera di Giunta comunale numero 261 e datata 10 luglio 2015, ad oggetto la "cessione di credito Enel energia - Banca Sistema, consumi energia elettrica e gas metano riguardanti le utenze condominiali del progetto Case e Map. Approvazione proposta di transazione stragiudiziale".
A farla breve, Enel Energia ha ceduto il credito vantato nei confronti del Comune dell'Aquila, relativo al mancato pagamento delle fatture riguardanti la fornitura di energia elettrica e gas metano delle utenze condominiali di Case e Map, a Banca Sistema. Al netto dei pagamenti già effettuati, il debito ammonta a 7milioni e 912mila euro: 5milioni e 451mila euro per la fornitura gas metano e 2milioni e 460mila euro per l'energia elettrica. Dunque, la Giunta comunale con voto unanime - assenti il vice sindaco Nicola Trifuoggi e l'assessore al bilancio Lelio De Santis, guarda il caso - ha deciso di autorizzare la transazione stragiudiziale per l'importo complessivo di 9milioni e 177mila euro, comprensivi di interessi. Impegnandosi a versare una prima maxi rata di 500mila euro, regolarmente versata al 31 agosto scorso, e 32 rate mensili da poco più di 271mila euro. Prima scadenza: il 30 settembre 2015, tra 8 giorni.
Una doverosa precisazione: il debito accumulato e transato con Banca Sistema fa riferimento al periodo che va dal 2011 al settembre 2014. E l'amministrazione si è impeganta a pagare, tra l'altro, anche utenze riferibili al periodo di gestione della Protezione civile. Dal settembre dell'anno passato, il Comune dell'Aquila è di nuovo moroso ed Enel Energia ha già ceduto il credito vantato ad altra banca. In altre parole, a breve l'amministrazione dovrebbe firmare un'altra transazione stragiudiziale con un'altro istituto bancario. E fino a quando il Comune dell'Aquila sarà moroso, Enel energia applicherà tariffe con un rialzo del 30-40%: gli assegnatari di alloggi Case e Map, almeno coloro che stanno pagando regolarmente le utenze, pagano tariffe più alte degli altri cittadini.
Debito fuori bilancio, oppure no? Come detto, il presidente Daniele ha riunito la V Commissione per discutere la legittimità della delibera di Giunta comunale. Infatti, il Tuel - Testo unico degli enti locali - all'articolo 239 riformato di recente, stabilisce che l'organo di revisione dell'Ente è chiamato a formulare pareri in ordine alle proposte di riconoscimento di debiti fuori bilancio e transazioni. Il presidente Daniele ha portato all'attenzione dei consiglieri - commissari la deliberazione n.5/2014 della Sezione regionale di Controllo per la Liguria della Corte dei Conti e la delibera 345/2013 della Sezione regionale del Piemonte, a seguito di richiesta di parere delle amministrazioni di Genova e Chieri proprio in merito alla interpretazione dell'articolo 239 del Tuel.
Non solo. Lo stesso Tuel, all'articolo 42, riconosce tra le competenze del Consiglio comunale anche "le spese che impegnino i bilanci per gli esercizi successivi, escluse quelle relative alle locazioni di immobili ed alla somministrazione e fornitura di beni e servizi a carattere continuativo".
Perché il presidente della V Commissione ha sollevato dubbi di legittimità sulla delibera di Giunta comunale? Perché non è stato chiesto alcun parere all'organo di revisione del Comune dell'Aquila e la delibera non è stata portata all'approvazione del Consiglio comunale. Illegittima, dunque? No, stando al parere del segretario generale del Comune, l'avvocato Carlo Pirozzolo.
Le sezioni regionali di controllo della Corte dei Conti, chiarendo l'interpretazione del riformato articolo 239, stabiliscono che il parere dell'organo di revisione è obbligatorio solo per le transazioni che involgono profili di competenza del Consiglio comunale. E nel caso in esame, la transazione non è competenza del Consiglio comunale perché non si tratta di debito fuori bilancio, almeno per ora, e non si impegnano i bilanci per gli esercizi successivi. La somma complessiva di 9milioni e 177mila euro, in effetti, è stato già messa a bilancio di previsione appena approvato, come entrata e dunque come uscita.
Il punto, piuttosto, è un altro: come prevede, il Comune dell'Aquila, di far entrare 9milioni e 177mila euro a copertura di pari uscita? Leggiamo, nero su bianco: "Al pagamento delle suddette rate - le rate della transazione - provvederà con appositi atti il dirigente del Settore Ricostruzione pubblica e patrimonio, successivamente all'incasso delle somme dagli occupanti degli alloggi Case e Map". In altre parole, l'amministrazione - in bilancio - ha previsto di incassare oltre 9milioni in un anno dagli assegnatari di Case e Map, con il recupero delle somme dovute dai cittadini inadempienti comprensive dei rispettivi interessi. Ed infatti, al momento di fornire il parere di regolarità contabile, il dirigente del settore, Fabrizio Giannangeli, ha espresso parere favorevole, "ferma restando in capo al Settore Ricostruzione pubblica e patrimonio ogni azione utile ad assicurare la integrale copertura degli oneri connessi ai pagamenti ivi previsti con gli introiti derivanti dalle relative utenze".
Se ne è lavato le mani, insomma. E come detto, l'assessore al bilancio Lelio De Santis non ha partecipato alla riunione di Giunta che ha approvato la delibera in oggetto.
Qui sta il punto: è inverosimile, anzi impossibile, che il Comune dell'Aquila riesca a riscuotere oltre 9milioni per il 2015. La voce d'entrata posta a bilancio non è assolutamente veritiera. Eppure, la transazione stragiudiziale è stata approvata e le rate, di mese in mese, andranno pagate.
Lo sfogo dell'architetto De Paolis La patata bollente è stata lasciata nelle mani della dirigente al Settore Ricostruzione pubblica e patrimonio, Enrica De Paolis che, audita stamane in Commissione, è parsa poco serena e, anzi, ha dovuto lasciare anzitempo la riunione per un piccolo malore.
De Paolis è chiamata a riscuotere le utenze non versate e a coprire, così, le rate contratte con Banca Sistema. E' stata chiarissima, però: nonostante il tentativo di recuperare le somme dovute al Comune, con la minaccia del distacco delle utenze, circa 2mila famiglie assegnatarie risultano ancora morose: un migliaio alloggiavano in case Ater al 6 aprile 2009 e non stanno pagando nulla, 700 nuclei sono morosi 'non colpevoli', non possono permetterselo. Il Comune, inoltre, ha inviato circa 5500 solleciti di pagamento ma il 30% tornano indietro perché gli assegnatari tolgono il nome dai campanelli. Come non bastasse, il 60% dei contabilizzatori risultano manomessi.
Insomma, recuperare i mancati introiti è operazione molto difficile e l'architetta De Paolis ha chiaramente detto che si dovrà necessariamente proseguire con la linea dura, con il distacco delle utenze anche per i nuclei famigliari con fragilità sociali.
Chi paga? Non si riescono a recupare le somme che dovrebbero garantire - a leggere la delibera di Giunta - il regolare pagamento delle rate contratte. Per ora, dunque, non si può parlare di debito fuori bilancio ma già dal 1 ottobre, alla scadenza della prima rata da versare a Banca Sistema, il Comune dell'Aquila dovrà far ricorso ad un debito fuori bilancio per coprire le spese. Anche perché - leggiamo dal contratto sottoscritto con l'istituto bancario - "nel caso in cui l'Ente non paghi puntualmente ed integralmente anche una sola delle rate, sarà facoltà della Banca dichiarare l'Ente decaduto dal beneficio del termine e/o dichiarare l'accordo risolto". Con quello che potrebbe conseguirne.
A dirla in breve: l'amministrazione ha aggirato il passaggio in Consiglio comunale e, allo stesso modo, il parere del collegio dei revisori, con una 'forzatura' in fase di istruzione del bilancio di previsione. Sarà costretta, però, a portare innanzi all'assise i debiti fuori bilancio che scaturiranno dalla mancata copertura dei 271mila euro mensili previsti dall'accordo di transazione con Banca Sistema e la maggioranza, a quel punto, non potrà che prenderne atto. Così, a pagare saranno tutti i cittadini dell'Aquila e non solo i morosi del progetto Case e Map. D'altra parte, la decisione di arrivare a transazione significa proprio 'trasferire' il debito dai morosi all'Ente e, dunque, ai contribuenti: evidentemente, il Comune dell'Aquila non può rifiutarsi di pagare la Banca adducendo la motivazione del mancato pagamento dei morosi.
Pagano tutti, insomma: anche i cittadini che sono sempre stati puntuali nei versamenti di quanto dovuto per i propri consumi. Giusto o no, è la decisione dell'amministrazione Cialente. E intanto, stiamo maturando altri debiti che dovranno essere pagati.
Le responsabilità politiche E' ovvio che ci sono precise responsabilità politiche, oltre che dei cittadini morosi che potrebbero pagare le utenze e non lo stanno facendo. E non serve citare, di nuovo, la sentenza di condanna istruita dalla Corte dei Conti ai danni del sindaco Massimo Cialente, degli assessori Alfredo Moroni e Fabio Pelini e della dirigente Patrizia Del Principe per il mancato sfratto degli assegnatari che non hanno versato il canone di compartecipazione.
A sei anni e mezzo dal terremoto, l'amministrazione non è ancora in grado di assicurare la gestione del patrimonio Case e Map, di garantirne la manutenzione ordinaria e straordinaria, di far pagare quanto dovuto in termini di canoni e utenze. A spese delle casse dell'Ente, e dunque dei cittadini aquilani. "I nodi vengono al pettine e hanno radici lontane", ha inteso sottolineare il consigliere di Appello per L'Aquila, Ettore Di Cesare. "E' scandaloso che il Comune dell'Aquila abbia inviato le prime bollette agli assegnatari soltanto a fine 2012, dopo le elezioni amministrative: fino ad allora, per il 2011 e per la metà del 2012, il Comune non aveva spedito neppure una bolletta, nonostante i dirigenti avessero avvisato il sindaco Cialente del pericoloso accumularsi dei debiti. C'è una precisa responsabilità politica per fini elettorali", ha aggiunto il consigliere civico.
Di Cesare ha poi sollevato un'altra questione: con la decisione dell'amministrazione di far pagare le utenze suddividendole per metro quadrato, al di là dei reali consumi delle famiglie, il Comune dell'Aquila è chiamato a pagare a versare il dovuto per gli alloggi Case e Map vuoti, che pagano comunque a seconda della metratura. "Ho fatto dei calcoli certamente parziali: dall'inizio del 2015, l'Ente ha già maturato un debito di 300-400mila euro, e abbiamo davanti a noi i mesi più freddi". Altre spese che verranno coperte dai cittadini aquilani.