Il Comitato Vincitori e Idonei Ripam-Abruzzo, anche alla luce delle risultanze della richiesta di parere inoltrata dal Comune dell’Aquila alla Sezione Consultiva della Corte dei Conti che ha ritenuto inammissibile il quesito posto, chiede al sindaco Massimo Cialente, all'assessora Betty Leone, alla giunta tutta, e ai dirigenti preposti di procedere a colmare i posti vacanti esclusivamente attingendo dalle graduatorie del pubblico concorso Ripam Abruzzo.
Non solo. "Si chiede al sindaco di adoperarsi in ogni sede per la sostituzione, attraverso l’attingimento dalle stesse, delle posizioni attualmente vacanti, sia a tempo indeterminato, che per le sostituzioni di maternità ed aspettative, a tempo determinato, lamentate durante interviste pubbliche divulgate nelle ultime ore. Non si giustifica più, infatti, un ulteriore slittamento dei tempi".
Si legge in una nota firmata da vincitori e idonei al concorsone Ripam che insistono affinché il Comune dell'Aquila "tenga fede ai principi di efficienza ed imparzialità, sanciti dalla Legge, per garantire alla collettività l’erogazione dei servizi necessari. Se la Sezione Consultiva della Corte dei Conti ha dichiarato inammissibile il quesito posto dal Comune dell’Aquila - aggiungono - di certo, la Sezione Giurisdizionale della stessa Corte, non potrà esimersi dall’esprimere un giudizio qualora le scelte dell’Amministrazione ci obbligassero a chiamarla in causa per scelte politiche tese al danneggiamento della collettività e prese a discapito di chi ha pieno diritto a ricoprire le posizioni necessarie alla fornitura dei pubblici servizi. Non si capisce inoltre quale altra ragione potrebbe essere addotta per giustificare scelte che non vanno nella direzione di efficientamento della macchina burocratica".
"Perché favorire i lavoratori di Abruzzo Engineering, che, a detta dello stesso Sindaco, non possono rivestire quei ruoli necessari al processo di ricostruzione, non essendo dotati nemmeno del potere di firma? Perché favorire personale che pur avendo avuto la possibilità della stabilizzazione non ne ha saputo cogliere i frutti? Non attenderemo altro tempo per far valere i nostri diritti", minacciano gli idonei del concorsone. "Abbiamo partecipato ad un concorso pubblico il cui obiettivo era quello di fornire figure amministrative, tecniche e contabili per il processo della ricostruzione della città dell’Aquila e del cratere sismico e non aspetteremo immobili ulteriori forzature legislative, che riteniamo, peraltro la città non possa attendere. Ogni selezione effettuata in periodo emergenziale, non poteva, per ovvie ragioni, possedere il requisito di adeguata pubblicità e garantire quindi la possibilità a chiunque avesse i requisiti richiesti di parteciparvi. Per questo è stato fatto un concorso pubblico. Soltanto chi ha ottenuto il requisito della idoneità attraverso il superamento di un pubblico concorso, oggi, può reclamare legittimamente i posti di lavoro che si liberassero all’interno delle amministrazioni del Comune dell’Aquila e del cratere sismico".
Dunque, l'affondo: "Gli idonei del comitato si riservano, qualora si continuasse a perpetrare una così grande e grave ingiustizia, di adire le vie legali per tutelare le legittime aspettative di ciascuno".