Venerdì, 25 Marzo 2022 18:10

Precari della Giustizia, assemblea in Cgil: "Si proceda a stabilizzazioni"

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Si è tenuta nel pomeriggio l'assemblea organizzata da CGIL e Fp CGIL all'Aquila con i precari della Giustizia.

A seguito di un documento del 26 febbraio scorso, indirizzato al presidente della Giunta regionale d'Abruzzo, al Prefetto e al Presidente della Corte d'Appello, il sindacato è tornato a rivendicare attenzione sulla delicata questione che interessa un centinaio di lavoratrici e lavoratori in Abruzzo assunti a tempo determinato per fronteggiare le esigenze degli Uffici Giudiziari, a mezzo concorso pubblico indetto dal Ministero della Giustizia, anche in virtù delle vacanze organiche, e che ora rischiano di perdere il posto di lavoro dopo anni di precariato.

Parliamo di donne e uomini provenienti, per lo più, dal settore privato e rimasti disoccupati a seguito delle crisi aziendali che si sono susseguite negli anni; hanno svolto un periodo di tirocinio presso le varie articolazioni periferiche, apportando un contributo professionale prezioso a servizio dell'apparato della Giustizia, specie nel corso della emergenza sanitaria. Ora, l'imminente scadenza dei primi contratti - a partire da giugno 2022 - rischia di comportare un disastro occupazionale oltre che inevitabili disagi organizzativi e gestionali per gli uffici giudiziari.

"Sull'Aquila ci sono circa 50 lavoratrici e lavoratori che operano nelle articolazioni dei vari uffici giudiziari; ci sono contratti in scadenza tra pochi mesi: per questo, chiediamo subito una proroga che sia propedeutica ad una stabilizzazione definitiva" le parole di Giuseppe Merola, segretario della Fp Cgil. "Ci sono tante lavoratrici e tanti lavoratori che vengono dal mondo del precariato, altri che hanno vissuto sulla propria pelle crisi aziendali: hanno apportato un contributo fondamentale negli uffici giudiziari; per questo, c'è stato un interessamento della presidente della Corte d'Appello dell'Aquila per provare a risolvere la vertenza, così come accaduto anche altrove: diversi procuratori generali e presidenti di Corte d'Appello, nonché presidenti di Tribunale, hanno interessato la Guardasigilli e il Ministero della Giustizia affinché ci sia un intervento politico e istituzionale rispetto a questa vicenda". 

Non è un caso che la Cgil abbia invitato all'incontro, tra gli altri, la deputata Stefania Pezzopane ed i consiglieri regionali Americo Di Benedetto e Francesco Taglieri. Vanno apportati dei correttivi legislativi, evidentemente: "oggi più che mai, con le opportunità offerte dal Pnrr, la politica dovrebbe investire una parte di questi fondi per arrivare alle stabilizzazioni dei precari della giustizia", ha inteso ribadire Merola.

"Noi chiediamo un rinnovo contrattuale che porti tutti i lavoratori precari della giustizia a 36 mesi per poi procedere alla stabilizzazione utilizzando la legge Madia" ha aggiunto Simona Falasca, operatrice giudiziaria in Corte d'Appello all'Aquila; "ci stiamo battendo per questo. Parliamo di lavoratori che hanno già avuto problematiche importanti, licenziati per gli effetti della crisi economica; cittadini radicati nel territorio che non vorrebbero spostarsi fuori dai confini regionali, come già accaduto ad alcuni di noi".

Lasciar scadere i contratti - l'appello di Falasca - "sarebbe una grave mancanza; veniamo da dieci anni di precariato all'interno degli uffici giudiziari, le nostre capacità, al momento, non sarebbero spendibili nel privato, per cui ci sarebbe il rischio concreto di mettere in ginocchio centinaia di famiglie".

Ultima modifica il Venerdì, 25 Marzo 2022 18:54

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