Prima, il bando di selezione pubblica per la formazione di una graduatoria utile all'assunzione, a tempo determinato, di 14 educatori per gli asili nido di gestione comunale. Poi, la decisione della Giunta che, nel tardo pomeriggio di ieri, ha deliberato di "potenziare i servizi di natura tecnica e di assistenza qualificata, assumendo personale con incarico a tempo determinato, per 6 mesi, pari a complessive 22 unità". Con il reclutamento che avverrà, prioritariamente, attingendo alle graduatorie degli idonei del cosiddetto concorso Ripam Abruzzo, oppure, nel caso di figure professionali con particolari specializzazioni, da altre graduatorie esistenti nell'ente.
Due indizi sono una coincidenza, a leggere Agatha Christie. Ne servirebbe almeno un altro, per fare una prova. Stavolta, però, la soluzione dell'intricato giallo politico legato al rinnovo dei 56 precari del Comune dell'Aquila sembra proprio sia stata scritta. E il finale, non è quello immaginato dai sindacati che, stamane, hanno incontrato i lavoratori nelle stanze della Uil.
"Abbiamo letto stamane delle 22 assunzioni derivanti dai 400mila euro stanziati con delibera Cipe numero 22 del 2015", ha spiegato a NewsTown Rita Innocenzi, segretaria provinciale Fp Cgil."A quanto ci risulta, all'inizio del mese di ottobre, il sindaco dell'Aquila ha scritto, per l'ennesima volta, agli esponenti del Governo e all'Ufficio speciale per la ricostruzione chiedendo una anticipazione di somme, 400mila euro appunto, per dotarsi di personale aggiuntivo ad una dotazione organica che è quella formulata con i dipendenti del Comune, i precari, e le società entrate a supporto. La domanda che poniamo all'amministrazione è questa: poiché in tutte le note, inviate al Governo, ivi comprese le ultime, si continua a sottolineare la necessità di rinnovare i precari e di procedere con nuove assunzioni, la decisione assunta ieri in Giunta è derivante da queste riflessioni, si tratta in altre parole di assunzioni aggiuntive, o la partita dei precari è, oramai, da considerarsi chiusa?".
E' stata l'amministrazione comunale - ha ricordato Innocenzi - a decidere di dotarsi di ulteriore personale precario a seguito del concorso Ripam, "non è stata una scelta dei sindacati. Il Comune dell'Aquila, all'indomani dell'espletamento del concorsone, ha assunto la responsabilità di continuare a dotarsi di personale precario, che ha trascinato in avanti tra proroghe e rinnovi e che, secondo noi, può continuare ad essere rinnovato".
Come interpretare, insomma, la decisione assunta dalla Giunta comunale? "Abbiamo inoltrato per ben due volte una richiesta di incontro, in particolare all'assessora Leone, all'indomani del famoso venerdì che ci ha visto al lavoro, per più di tre ore, proprio con l'assessora e l'avvocato de Nardis, per procedere con i verbali di conciliazione, la 'via' che sembrava percorribile per risolvere l'impasse. Dalla telefonata di Betty Leone, arrivata in serata, e in cui si dichiarava l'impossibilità di perseguire quella strada, non abbiamo avuto più informazioni ufficiali. Chiediamo dunque un incontro sindacale: vorremmo che la Giunta, l'assessore Leone o il sindaco Cialente, ci spiegassero come intendono andare avanti, arrivati a questo punto".
Innocenzi ribadisce come il Comune dell'Aquila si sia dotato per anni, e in maniera perversa, di personale precario e non accetta, ora, che si tenti di strumentalizzare 'politicamente' quella che ha definito, nei giorni scorsi, una 'guerra tra poveri', tra precari e idonei al concorsone Ripam. "Non voglio più definirla 'guerra tra poveri' se l'accezione è quella data dal vice sindaco Nicola Trifuoggi, nel corso dell'intervista che ha rilevato, tra l'altro, scelte politiche future. Poveri, per noi, significa far parte di quella classe di persone, lavoratori o potenziali lavoratori, che stanno combattendo per avere un futuro. E mi spiace che, per istinto, abbia utilizzato il termine 'scippare' (il lavoro, ndr) riferito agli idonei del concorsone, me ne dovrei scusare e lo farò pubblicamente, ma una cosa è certa: non si può accettare che i lavoratori vengano strumentalizzati - per un verso e per l'altro - per dinamiche di altro tipo, per connotarsi agli occhi della città, in vista delle future amministrative, come rappresentanti dell'una o dell'altra posizione. E non accettiamo - incalza Innocenzi - si lasci intendere che siamo tra coloro che stanno promuovendo una illegalità".
Piuttosto, "bisognerebbe preoccuparsi del fatto che gli assunti a tempo indeterminato con il concorso Ripam non hanno ancora l'applicazione delle norme riconosciute ai colleghi storici, e questa sì è una illegalità; bisognerebbe preoccuparsi delle prospettive che ha il personale tutto, oltre il 2021, se resteranno a L'Aquila, e stabilmente, nella pianta organica. Bisognerebbe domandarsi, inoltre, se il personale che sta lavorando, a tempo indeterminato o determinato come i precari, almeno fino al 30 settembre scorso, sia utile o meno alla macchina amministrativa: le richieste inoltrate al Governo sono fondate, oppure no? Ci sono fior fiori di lettere che sottolineano come ci sia bisogno di ulteriore personale, oltre ai precari: ci domandiamo, è questa la strada da perseguire o siamo dinanzi ad atteggiamenti schizofrenici?".
L'amministrazione comunale è rimasta imbrigliata su una questione piuttosto semplice, sottolinea ancora Rita Innocenzi: "I cittadini dovrebbero domandarsi: cosa accadrà quando andranno discusse questioni ben più delicate? Non credo, infatti, ci siano altre delibere con un tale fondamento giuridico: le delibere assunte dalla Giunta, sono basate tutte su pareri, contro pareri, approfondimenti? Tra l'altro, vorrei ricordare che, nel mese di luglio, è stata firmata la proroga del contratto a 6 unità di personale, dopo l'approvazione del Jobs Act e prima del voto al dl Enti Locali, senza alcuna preoccupazione. Dunque, non vorremmo proprio che lavoratori o potenziai tali, tutti con il diritto e la voglia di avere una prospettiva, vengano 'strumentalizzati' politicamente, così che si dividano in fazioni, l'una contro l'altra, e utilizzati come 'merce' nell'ambito di dinamiche che attengono alla leadership politica in vista delle prossime elezioni amministrative".
Liris sui precari: "La sinistra li ha presi in giro! Chieda scusa"
"Il dado è tratto: i precari del Comune sono stati presi in giro sin dal primo giorno da una sinistra aquilana che, ancora una volta, ha dato prova tangibile della propria incapacità amministrativa. Mi ero impegnato a non calcare politicamente la vicenda per non danneggiare i diretti interessati: ora è arrivato il momento che coloro che hanno responsabilità di governo (da L'Aquila a Roma) chiedano scusa a donne e uomini che hanno creduto alla buona fede (umana e politica) di gente che non merita la fiducia riposta".
Si legge in una nota firmata da Guido Quintino Liris, capogruppo di Forza Italia in Consiglio comunale. "Abbiamo assistito a teatrini, messe in scena tragicomiche, finti scontri tra dirigenti e assessori, interpellanze a tutti i Ministeri, al Governo, alla Corte dei Conti; abbiamo assistito a rassicurazioni ufficiose e ufficiali, a delibere di giunta a favore dei precari, ad assessori e membri di maggioranza seduti ai banchetti, abbiamo constatato la bravura della sinistra a far montare ad arte una meschina tensione sociale in città culminata con la guerra tra precari. Una vergogna politica e amministrativa! Si era scelto di ricorrere alle graduatorie Ripam? Legittimo! Perché non si è stati chiari dall'inizio con donne e uomini che per anni sono stati sfruttati lavorativamente ed elettoralmente? Perché l'amministrazione comunale ha scelto di prendere in giro 56 persone per mesi senza dare loro la possibilità di 'metabolizzare il lutto' e programmare il proprio domani? Avevo già avuto modo di affermare come l'Amministrazione Comunale avesse da tempo abbandonato i propri figli, lo confermo appieno. Gli (ormai) ex lavoratori del Comune hanno avuto sicuramente una grave colpa: dare credito alle persone sbagliate!".